L'Oritteropo (Orycteropus afer), "Mhanga o Mahanga" in Swahili, Aardvark in inglese, è un mammifero, unica specie
vivente dell'ordine dei Tubulidentati, vive nell'Africa sub sahariana dov'è anche noto con il nome di Aardvark, termine afrikaans che significa "maiale di terra".
L'oritteropo sembra avere, inoltre, alcune caratteristiche proprie di altre specie: presenta orecchie simili a quelle del coniglio e una coda simile a quella da canguro, anche se non è
imparentato con nessuno di questi animali. Il corpo, nelle proporzioni, ricorda vagamente quello di un piccolo maiale (da cui il nome Aardvark). Questo peculiare mammifero è uno dei più
strani e dei meno conosciuti dell'Africa.
L'oritteropo è lungo fino a 2 metri, con una coda affusolata di circa 60 cm. Può raggiungere gli 80 kg di peso. Le zampe sono brevi e massicce e quelle posteriori sono più lunghe di quelle
anteriori: per questo motivo, l'oritteropo cammina tenendo il dorso inarcato. Il suo corpo è perfettamente adattato alla caccia alle termiti, che costituiscono l'elemento principale della sua
dieta: dispone infatti di robusti artigli per scavare e rompere le pareti dei termitai, e può infilare la testa nelle cavità piegando indietro le lunghe orecchie tubolari; il muso è oblungo,
adatto a cercare la preda negli anfratti, e le narici sono protette da peli rigidi. Anche la dentatura è in relazione con questo specialissimo sistema di alimentazione. I denti permanenti (per la
precisione solo premolari e molari) sono tutti colonnari e della stessa misura; sono privi di smalto, ma ricoperti di uno strato di tessuto rigido detto "cemento" e formati da una moltitudine di
piccoli prismi esagonali di avorio, disposti parallelamente tra loro e attraversati da una cavità tubulare (da cui il nome Tubulidentati) piena di polpa dentaria. Questi denti sono a crescita
continua e cadono con relativa facilità, giacché sono privi di radici e non riposano in un alveolo ben definito. La formula dentaria è la seguente: i 0/0, pm 1-2-3-4/1-2-3-4, m 3/3 (= da 16 a 22
denti).
L'oritteropo è un animale notturno, che trascorre i caldi pomeriggi africani al fresco, nelle tane scavate con le zampe e gli artigli possenti che somigliano a piccole vanghe. Dopo il tramonto,
l'oritteropo va a caccia del suo cibo preferito, le termiti (ma mangia anche altri insetti e le loro larve, nonché i funghi che crescono nei termitai); per procurarsele può percorrere parecchi
chilometri in una sola notte in cerca di grandi termitai. L'oritteropo scava attraverso la crosta del termitaio con gli artigli anteriori e usa la lingua lunga e appiccicosa (può raggiungere i 30
cm di lunghezza), simile a quella dei formichieri, per ingurgitare gli insetti che trova all'interno. Può chiudere le narici per impedire alla polvere e agli insetti di penetrarvi, mentre lo
spessore della pelle lo protegge dalle punture. L'oritteropo non mangia formiche, il suo apparato digestivo può digerire solo artropodi con un esoscheletro molto morbido, come quello delle
termiti, inoltre evita soprattutto le formiche rosse, la cui puntura infligge danni dolorosi.
Le femmine generalmente danno alla luce un piccolo alla volta dopo una gravidanza di sette mesi. I piccoli rimangono con le madri per circa sei mesi prima di andarsene e costruire le proprie
tane, che possono essere abitazioni spaziose con molti ingressi differenti.
La spessa pelle lo protegge dai morsi delle termiti e di altri insetti, ma non da altri nemici, specialmente da giovane: è infatti preda di leopardi, leoni, iene, licaoni e pitoni. Quando è
attaccato tenta in genere di scappare o di interrarsi, ma è anche capace di difendersi con le zampe anteriori. A causa soprattutto delle sue predilezioni alimentari, non facili da soddisfare,
l'oritteropo in cattività può vivere fino a 23 anni.
È diffuso in gran parte dell'Africa sub sahariana e può vivere in diversi habitat: da zone semi-desertiche, alla savana, alla foresta. Le tane abbandonate degli oritteropi forniscono abitazione e
rifugio a molti altri animali selvatici, fra i quali pipistrelli, scoiattoli di terra africani (Xerus inauris), porcospini, pitoni, sciacalli, iene, facoceri e gufi.
Nel folclore africano l'oritteropo è molto ammirato per la sua diligente ricerca del cibo e per la sua reazione impavida agli attacchi delle formiche-soldato. Gli stregoni Hausa (un gruppo etnico
di stirpe sudanese e di religione islamica sunnita stanziata in massima parte in Niger, ma presente anche nella Nigeria settentrionale e negli Stati limitrofi) fabbricano amuleti dal suo cuore,
dalla sua pelle, dalla fronte e dalle unghie, che essi polverizzano insieme alle radici di certi alberi. Avvolto in un lembo di pelle e portato sul torace, l'amuleto conferirebbe al portatore la
capacità di passare di notte fra i muri. Si dice anche che esso sia utilizzato dagli svaligiatori e da coloro che vogliono, nottetempo, far visita a giovani donne senza averne il permesso dai
genitori.
Inoltre alcune tribù, quali i Mangbetu (popolazione della Repubblica Democratica del Congo, che vive nella Provincia Orientale), ne utilizzano i denti per fare braccialetti che ritengono portino
fortuna a chi li indossa.
La loro carne, simile nel gusto a quella di maiale, è apprezzata da molti.
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»