Il Mara è un fiume dell'Africa Orientale, che scorre nella pianura di Serengeti e attraversa parte del Kenya e della Tanzania. Dà il nome alla Riserva del Masai Mara.
Il bacino Mara River si estende su una superficie di 13.504 Km², di cui circa il 65% si trova in Kenya e il 35% in Tanzania. Dalle sue fonti negli altopiani del Kenya, il fiume scorre per circa 395 km e nasce dalla Scarpata Mau (Mau Escarpment) in Kenya e scarica le acque nel Lago Vittoria.
La Mau Escarpment (00° 38' 47" Sud - 36° 03' 15" Est) è una scarpata di faglia che corre lungo il bordo occidentale della Rift Valley in Kenya. La parte superiore della scarpata raggiunge circa 3000 m (10.000 piedi) sul livello del mare, ed è oltre 1000 m più in alto rispetto al piano della Rift Valley.
Il fiume Mara proviene dalla palude Napuiyapi (2932 m), con i principali affluenti perenni, Amala e Nyangores, che scendono dal lato occidentale della Mau Escarpment. Questa parte del bacino accoglie, oltre a foreste, agricoltura su piccola scala (meno di 10 ettari) e aziende agricole di medie dimensioni (spesso coltivazioni di tè fino a 40 ettari).
I Rangelands (pascoli) kenioti: In quest'area, i fiumi Amala e Nyangores fluiscono dalla scarpata Mau e convergono a formare il fiume Mara. Il fiume si snoda ulteriormente attraverso praterie in aperta savana, in gran parte governate da trbù Maasai e utilizzate come pascolo per il bestiame e l'agricoltura su larga scala (più di 40 acri). I bacini di quattro importanti affluenti al Mara (fiumi Talek, Engare, Sand e Engito) si trovano in questa zona, insieme ad alcune zone montane come le colline di Loita.
Le aree protette: Alla fine il fiume sfocia nel famoso Masai Mara National Reserve, dove si unisce con tre dei quattro affluenti citati. Al confine Kenya-Tanzania, il fiume scorre nel parco nazionale del Serengeti e si unisce al quarto affluente più importante: il Sand (o Longaianiet) River. In questi parchi naturali l'attività umana è limitata all'osservazione della fauna selvatica.
A valle della Regione Mara in Tanzania: Subito dopo il fiume Mara fuoriesce dalla Ikorongo Game Reserve (che confina con il Parco Nazionale del Serengeti) e si snoda bruscamente verso nord. Nel punto in cui il fiume si snoda in direzione sud-ovest, il canale principale si perde di nuovo in diversi corsi d'acqua, che alimentano le zone umide (paludi). Questi corsi d'acqua e zone umide continuano per circa 70 chilometri più a valle. In questa parte del bacino la densità di umani e animali è elevata e, su piccola scala, l'agricoltura di sussistenza è l'uso principale del territorio. Il bacino del fiume Mara è uno dei dieci bacini che alimentano il lago Vittoria, ed è quindi funzionalmente ed ecologicamente relativo alle attività socio-economiche sul lago Vittoria e lungo il fiume Nilo.
Le altitudini del bacino vanno da 2.932 m intorno alle fonti nella Mau Escarpment ai 1.134 m intorno al lago Vittoria. La quantità delle precipitazioni varia secondo queste altitudini. Il Mau Escarpment riceve la maggior parte delle precipitazioni con una piovosità media annua compresa tra 1.000 e 1.750 mm. Le praterie della savana centrale transfrontaliera ricevono una media compresa tra 900 e 1.000 mm, mentre le colline Loita e la zona intorno al lago Vittoria ricevono rispettivamente solo 700 e 850 mm di pioggia all'anno. La regione è nota anche per la sua variabilità delle precipitazioni nel tempo, il che significa che le diverse aree ricevono tutte una quantità variabile di precipitazioni nel corso dell'anno. Le stagioni di pioggia sono bimodali, con le grandi piogge a partire da metà marzo a giugno con un picco nel mese di aprile, mentre le piccole piogge si verificano tra settembre e dicembre.
Il fiume è una fonte vitale degli animali al pascolo. Il Mara ospita una vasta fauna, che include alcuni fra i coccodrilli del Nilo più grandi del mondo (fino a 5–6 m di lunghezza e una tonnellata di peso) e molte specie di uccelli, ed è attraversato dalle migrazioni annuali delle mandrie di ungulati che si spostano dal Masai Mara al Serengeti e viceversa.
Il fiume è perenne, e durante la stagione delle piogge può occasionalmente ingrossarsi e diventare più rapido. Questo fenomeno ostacola le migrazioni degli erbivori, con conseguenze di grande impatto per l'equilibrio naturale: molti ungulati muoiono nel tentativo di attraversarlo, fornendo cibo ai predatori opportunisti e saprofaghi come sciacalli e iene; al tempo stesso, i grandi predatori come leoni e leopardi possono soffrire della conseguente riduzione delle popolazioni di erbivori. Tra il 1950 e il 2006, le quantità d'acqua stagionali nel Mara sono notevolmente cambiate nel senso che ora ci sono picchi più alti e bassi nel flusso del fiume. Queste dinamiche sono associate con i cambiamenti nell'uso del suolo nel bacino di utenza: la decrescente vegetazione (disboscamento) ha causato un più veloce deflusso dell'acqua piovana. Nei pressi della foce del fiume in Tanzania, i livelli di acqua rapidamente mutevoli del secolo scorso nel lago Vittoria hanno ulteriormente aggiunto difficoltà di deflusso delle acque del fiume. Di conseguenza, le inondazioni sono diventate più comuni e grandi parti delle zone umide sono diventate permanenti invece di essere paludi a carattere temporaneo.
Mara, il fiume della morte.
Mara, migrazione degli gnu.
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»