Il Parco Nazionale di Aberdare fu istituito nel 1950 allo scopo di proteggere la Catena Aberdare (Aberdare Range) e la fauna circostante. Il Parco copre appena 766 kmq, che lo
rendono il più piccolo del Kenya. Il territorio è composto da bellissime e selvagge brughiere, verdi vallate, colline, laghetti azzurri, dirupi, foreste indigene, ruscelli e cascate. Il Parco si
trova a circa 100 km a nord della capitale Nairobi.
Per la sua alta quota, tra i 1800 m e i 4000 m, è molto piovoso e nebbioso. La ricca terra rossa vulcanica offre un netto contrasto con l’insieme di rigogliose foreste alpine e subalpine della
montagna. Tra le curiosità degne di nota ci sono le varietà alpine particolarmente giganti - anche 6 metri di altezza - di lobelia, senecio, elicriso e erica che qui crescono a profusione. Una
delle caratteristiche principali del Parco è quella di essere la sede della seconda più grande popolazione di rinoceronte nero, che è una delle specie in via d’estinzione. Altri animali nel Parco
sono elefanti, leopardi, babbuini e scimmie colubus bianche e nere e oltre 250 specie di uccelli tra cui falchi, astori, aquile, e pivieri. Anche se Aberdare si trova vicino all'Equatore,
l’altitudine governa il clima; è più fresco rispetto alla bassa pianura e alle zone costiere, e molto nebbioso e piovoso durante tutto l’anno.
A parte la ricchezza della fauna e flora selvatica, l’Aberdare offre molte attività e attrazioni turistiche. Dalla pesca alla trota nei torrenti che alimentano spettacolari cascate (le principali
Chania, Gura e Karuru), alle camminate panoramiche che arrivano ai picchi Ol Donyo Lesatima e Kinangop, dai quali si può osservare la scintillante cima del Monte Kenya.
Con le sue oltre 250 specie di uccelli il Parco offre un’ottima postazione per Bird Watching.
Da non perdere una particolare visione notturna: alloggiando all’Ark Lodge oppure Treetops Lodge, grazie alla loro posizione ottimale sopra il foro di irrigazione (pozze d’acqua vicino alle
strutture), è possibile vedere gli animali che vanno ad abbeverarsi. Il Treetops Lodge è in realtà una casa sull'albero, accessibile solo da una passerella che sale al livello degli alberi.
L’Ark Lodge è stato progettato a forma di Arca di Noè, sorretta da palafitte, ed è generalmente considerato come il migliore rifugio sopra il livello del terreno e si affaccia su pozze d’acqua
illuminate. Un campanello segnala in ogni stanza la presenza insolita di qualsiasi animale presso il foro d’irrigazione.
Periodo migliore:
tra luglio-settembre e gennaio-marzo.
Solo a titolo di esempio, e solo per questo parco,
viene data una versione più approfondita, ma soprattutto realistica per chi è intenzionato a visitare i parchi e le riserve di questo Paese e non solo. La disinformazione è la
peggior nemica del viaggiatore è l'affidarsi all'altrui competenza o alla fiducia in persone ed organizzazioni di cui non si hanno dati certi e conoscenze dirette, non potrà che portare ad un
unico risultato: una esperienza da dimenticare!
Nel cuore delle White Highlands il Parco Nazionale Aberdare è uno dei parchi più boscosi ed elevati del Kenya. La cima più alta è il monte Lesatima a 3999 m. La regione divenne una delle più
prospere durante il periodo della dominazione britannica grazie alla sua terra particolarmente fertile, che ambita dai coloni, causò la massiccia espulsione dei Kikuyu.
Non sorprende quindi che l’epicentro della rivolta dei Mau-Mau nel 1952 siano stati proprio il massiccio degli Aberdare e il monte Kenya. In più, le fitte foreste del luogo favorivano l’azione
dei guerriglieri. Oggi, questa regione attira molti turisti per la bellezza delle sue lande e foreste, le sue cascate e la ricchezza della fauna e della flora. Vi si può persino praticare la
pesca alla trota.
Una grande parte del parco, la più boschiva (il Salient), non è aperta al pubblico ed è riservata ai ricchi clienti del Treetops e dell’Ark, due lussuosi lodge situati
all'interno. Ad eccezione di questi due posti, dove i turisti attendono pazientemente vicino alle pozze d’acqua l’arrivo degli animali, è in genere molto difficile scorgere la fauna e pertanto è
da sconsigliare la visita del parco agli amanti dei safari. Le fitte foreste tropicali ostacolano l’osservazione degli animali, nonostante siano popolate da ben 3000 elefanti! Quanto ai leoni,
inutile cercarli… gli ultimi esemplari sono stati trasferiti in altri parchi. Nutriti da alcuni lodge, le bestie feroci si erano abituate all'uomo e non esitavano ad attaccarlo.
Aperto dalle 6 alle 18. Ingresso 60 US$ per adulto; riduzione per bambini e studenti. Ricordate di procurarvi la Smart Card.
Quando e come andare
L’Aberdare è una delle regioni più piovose del Kenya e, se le strade diventano impraticabili, il parco viene chiuso. È indispensabile un fuoristrada per affrontare i notevoli dislivelli del
terreno. Se il tempo è piovoso è meglio non mettersi in viaggio senza autista. I mesi più asciutti sono agosto e settembre e da dicembre a febbraio. Di notte può capitare che faccia molto
freddo!
Venendo da Nyahururu, si entra nel parco da Rhino Gate e Shamata Gate. Da Naivasha o Gilgil, si arriva a Mutubio Gate. Ma può capitare che alcune entrate siano chiuse, meglio informarsi prima. I
lodge Treetops e Ark dispongono di ingressi privati.
Provenendo da Nyeri, si incontrano le entrate del parco più conosciute: Kiandongoro e Ruhuruini. La Kiandongoro Gate è l’ingresso per le Gura e Karuru (o Karura) Falls, indubbiamente le più belle
cascate del Kenya. Tuttavia in caso di pioggia, sappiate che la pista per Kiandongoro Gate è molto più ripida e difficile di quella della Ruhuruini Gate.
Dove dormire e dove mangiare
Prezzi economici - Troverete una decina di posti spartani, come il Reedbuck Campsite, che si trova vicino al Fishing Lodge. Fate conto di spendere circa 1000 Ksk a persona. Procuratevi le
provviste e la attrezzature necessarie, compreso la legna per fare un bel fuoco… e non dimenticate il maglione di lana per le fresche serate.
Prezzi medi - Fishing Lodge: Kiandongoro Gate. Prenotazioni al Kenyan Wildlife Service a Nyeri. Le tariffe variano sensibilmente in funzione del numero degli ospiti (da 2000 a 4000 Ksh a
persona). Il lodge dispone di grandi banda, ben tenuti, composti da un’ampia stanza con camino, bagni e camere separate. Occorre avere con sé il necessario per cucinare. Al cadere della
notte, prima di riscaldarsi vicino al fuoco, si ammira lo spettacolo degli elefanti che passano nelle vicinanze. Una emozionante esperienza!
Molto chic – Da sapere: è vietato raggiungere il Treetops o l’Ark con mezzi propri. Si parte dall’Outspan o dall’Aberdare Country Club a Nyeri.
The Ark: si prenota all’Aberdare Country Club a Nyeri, ovvero presso il gruppo Lonrho Hotels a Nairobi (www.lonrhohotels.com). A seconda della stagione una camera doppia costa
dai 200 ai 300 US$ in pensione completa, escluso l’ingresso al parco. Non sono ammessi bambini minori di 7 anni. Questo lodge chiamato Ark (Arca) perché somigliante ad una imbarcazione (ma sembra
piuttosto il tetto di una pagoda), è circondato da animali selvatici, gode di una stupenda posizione in piena natura. Dai balconi che guardano su una grande pozza d’acqua si vedono gli animali
che vengono ad abbeverarsi. Per gli appassionati di fotografia c’è persino un piccolo avamposto in pietra con fessure orizzontali, fatto apposta per riprendere la fauna. È un lodge frequentato
principalmente da turisti danarosi che arrivano da tutto il mondo, attratti dall'eccezionalità del luogo. Tutto funziona di conseguenza: l’appuntamento iniziale è all’Aberdare Country Club a
Nyeri. Là, suggeriscono di portarsi solo lo spazzolino da denti e un maglione lasciando tutto il resto al club per poi imbarcarsi su un veicolo traballante. Un brivido percorre il viaggiatore e
l’avventura comincia!
In 40 minuti, passando da un ingresso privato, si arriva nel cuore del parco sino al lodge, la “grande nave” sperduta nella savana. Poi si percorrono gli ultimi 200 metri a piedi su una
passerella di legno nel mezzo della lussureggiante vegetazione. L’emozione aumenta, mentre ci si chiede se i leoni e gli elefanti potrebbero assalirci. Arrivati all'albergo si viene sistemati in
piccole stanzette, un po’ deludenti, genere cabina di nave di bassa categoria (tuttavia con servizi igienici). Nella sala l’allegro crepitio del fuoco compensa l’arredamento poco accogliente. Ma
non è certo questo quello che conta: il cuore batte all'idea di vedere gli animali da vicino… attirati dalla pozza d’acqua e dal sale che viene gettato quotidianamente su piattaforme bene in
vista lungo il loro cammino. Sono momenti brevi ma di grande emozione. E alla luce chiara dell’alba, mentre tutti dormono, in solitudine si può godere della vista di gazzelle e antilopi che si
abbeverano timorose sulla riva, con un occhio rivolto all'acqua e l’altro al bosco…
A mezzogiorno si pranza all’Aberdare Club (un buffet notevole per quantità e qualità, mentre la sera si cena al lodge (molto convenzionale, per non dire banale!).
Treetops: è il grande rivale dell’Ark, distante 17 km da Nyeri, prenotazione e trasporto dall’Outspan Country Club a Nyeri. Le camere doppie da circa 300 US$ in pensione completa
scendono a 200 US$ in bassa stagione; l’ingresso al parco non è compreso. I bambini di età inferiore ai 7 anni non sono ammessi. Le camere piccolissime, i servizi igienici e le docce in comune
(ad esclusione di due) danno l’impressione di una avventura già tutta programmata. La foresta è arretrata la strada passa a 3 Km e in lontananza si intravedono le luci delle case. A queste
condizioni è difficile che gli animali si avvicinino. Fortunatamente l’idea dei pani di sale ha salvato la situazione… All'interno del lodge, fanno bella mostra ricordi di illustri clienti che
comunicano al visitatore appena arrivato la sensazione di appartenere a quella stessa élite… Tra le persone ricche e famose che visitarono il Treetops possiamo annoverare Charles Chaplin, Joan
Crawford e Lord Mountbatten, Robert Baden-Powell, fondatore del movimento Boy Scouts e Jim Corbett, cacciatore, ambientalista e scrittore. Un punto a favore: l’eccellente cucina!
Questo lodge è stato costruito con due bilocali in cima ad un albero nel 1932 da un ufficiale militare Eric Sherbrooke Walker per sua moglie Lady Bettie, ed è il luogo dove, durante una vacanza
nel febbraio 1952, la principessa Elisabetta di Gran Bretagna, data la lontananza del luogo, non ha potuto ottenere la notizia della morte del padre, ma solo il giorno dopo quando raggiunse
Sagana ai piedi del Monte Kenya. In quel momento diventava Regina d’Inghilterra. A quel tempo il Treetops Lodge era una semplice casetta traballante con due camere da letto e una piattaforma di
osservazione della fauna selvatica. Ora, con i recenti lavori di ristrutturazione, il lodge ha decisamente un nuovo look, come potete vedere nelle foto.
Il lodge venne incendiato durante la rivolta dei Mau-Mau e ricostruito, più grande, su palafitte in mezzo agli alberi.
Da vedere
Gura e Karuru Falls: ci si arriva dalle entrate di Ruhuruini, Kiandongoro e Matubio con un fuoristrada e poi con un breve tragitto a piedi di 5 minuti senza correre alcun
pericolo, contrariamente a quanto dice il cartello. Queste sono senza dubbio le più belle cascate di tutto il Kenya. La prima, che appare in tutta la sua grandezza, è suggestiva per il suo salto
di almeno 300 metri. L’atra, retrostante, si inserisce meravigliosamente nella verdissima e fitta foresta. Da vedere assolutamente!
Dalle cascate si può raggiungere Naivasha passando da Matubio Gate. Il tragitto da Matubio Gate a Ruhuruini Gate richiede, sempre che non piova, da 4 a quattro ore e mezza con un fuoristrada
(durante il percorso si vedono le cascate).
Maguru o Magura e Chania Falls: possono essere la meta di brevi passeggiate a piedi, partendo dalla pista principale del parco. Sono meno impressionanti delle
precedenti, ma di buono c’è che qui i turisti sono meno numerosi. Ironicamente, la caverna che sta alla base della cascata Magura è stata chiamata "Queens Caves" (Grotta della Regina) dopo che la
principessa Elisabetta vi pranzò, in un gazebo con tavolo da picnic, durante il suo soggiorno al Treetops. Dico ironicamente in quanto la grotta fu utilizzata da Dedan Kimathi Waciuri detto
"Ciui" (leopardo), generalissimo del movimento Mau-Mau, come nascondiglio e base operativa (essendo praticamente invisibile alle pattuglie aeree) in quanto perseguitato come leader del movimento
e successivamente arrestato ed impiccato, su ordine della regina Elisabetta, dall'esercito coloniale britannico il 18 febbraio 1957. La grotta è ora affettuosamente conosciuta come "la grotta di
Kimathi".
Monte Lesatima o Monte Satima: è la terza montagna più alta in Kenya e la più alta nella catena degli Aberdare. Il nome Maasai è Oldoinyo Lesatima, che ha una varietà
alternative ortografiche, come Ol Donyo Le Satima, e significa "montagna del torello (piccolo toro)". È la cima più alta degli Aberdare (esattamente 3999 metri) e può essere raggiunta facilmente
se accompagnati da un ranger (organizzare l’escursione all'ingresso). Attorno ad essa una serie di taglienti coni vulcanici vengono chiamati "i denti del drago".
Monte Elephant: fuori dal parco. Questo sperone, dalla sagoma di elefante come suggerisce il nome, si erge sopra la Rift Valley con i suoi 3500 metri a sud del massiccio degli Aberdare.
Raggiungibile dopo una lunga e bella passeggiata a piedi, il monte svela le magnifiche foreste di bambù lungo le sue pendici e una straordinaria veduta panoramica su Nairobi, sulla Rift Valley e
sul monte Kenya… e per di più gratuitamente!
INFORMAZIONI GENERALI
Questa piccola riserva forestale nel distretto di Kilifi, con solo 6 km², è una piccola parte del più grande tratto di foresta costiera indigena che sopravvive oggi in Africa orientale. La
foresta Arabuko Sokoke ("foresta stretta/fitta"), con 358 km², si estende nella regione da nord di Kilifi a Gede, a sud di Malindi, e nell'entroterra verso la città di Jilore. La foresta conserva
il paesaggio che un tempo copriva tutta la fascia adiacente alla linea di costa dell'Oceano Indiano. Questo gioiello della natura è stata dichiarato la seconda foresta più importante in Africa
per la conservazione degli uccelli, ed è attualmente in esame per il rango di patrimonio dell'umanità.
I tesori di questa foresta sono stati già apprezzati durante la colonizzazione inglese, quando il luogo è stato dichiarato Riserva della Corona. Nel 1977 è stato ulteriormente protetto come
Riserva della foresta, e nel 1991 una piccola parte è stata classificata Parco Nazionale, principalmente per proteggere due specie di mammiferi rari in via di estinzione, il Cefalofo di Aders e il Toporagno elefante dal dorso dorato, oltre a sei specie di uccelli.
Quando il parco è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, nel 1991, gli abitanti nativi erano in gran parte insoddisfatti, dal momento che la foresta era un blocco per lo sviluppo agricolo
delle risorse del territorio, risorse che avrebbero potuto, forse, aiutare la malconcia economia della regione. Un sondaggio ha rivelato che il 96% della gente del posto non gradiva la presenza
della foresta ed un 54% sosteneva la sua completa eliminazione. La fame di terra, la scarsa disponibilità di risorse e delle colture a rischio incursioni da parte della fauna selvatica pongono un
futuro incerto per uno spazio naturale unico al mondo.
Le iniziative intraprese da allora hanno fatto la Arabuko Sokoke Forest un modello eccezionale di sviluppo sostenibile. Puntare sull'equilibrio tra l'utilizzo delle risorse forestali e la
conservazione, ha unito il Dipartimento delle foreste e il Kenya Wildlife Service per lanciare il Arabuko-Sokoke
Forest Management Team (ASFMT). L'obiettivo di questo gruppo è quello di evitare l'abuso di tratti forestali per usi miopi a favore delle comunità locali, perseguendo allo stesso tempo un ruolo
per la foresta come un "booster" di economia della regione. D'altra parte, il Kipepeo Butterfly Farm Project ha rilanciato l'economia nazionale in modo tale che, nel 1998, una nuova indagine ha
rivelato che l'84% degli abitanti ha sostenuto la conservazione delle foreste.
Insieme con la vicina Mida Creek, Arabuko Sokoke ospita una grande diversità biologica, con un sacco di rare specie di
uccelli, farfalle, anfibi e piante. Alberi della regione hanno tradizionalmente fornito le comunità locali di legna da ardere, medicinali, pali, legname e sculture in legno.
ACCESSO
Arabuko Sokoke si trova a 120 km a nord di Mombasa, lungo la strada costiera, in direzione di Malindi B8. Dopo aver superato Kilifi, alberi di anacardi che si affacciano sulla strada rivelano una
delle fonti di ricchezza della regione, la fabbrica di anacardi a Kilifi. Allontanandosi dalla città, gli alberi della gomma annunciano la foresta imminente. L'ingresso del parco si trova in una
deviazione a sinistra della strada principale, a 1,5 km prima della strada per Watamu e Gede. L'ufficio del Arabuko Sokoke Kenya Wildlife Service si trova nelle vicinanze. Tratti del parco
possono essere esplorati a piedi, dopo aver consultato la guida naturalista del parco. Si consiglia di prenotare la visita il giorno prima ed iniziare la passeggiata la mattina presto.
Per visitare la riserva, il modo migliore è quello di prendere la C103 da Malindi, la strada che porta verso est al Parco Nazionale Tsavo Est. Il percorso può essere fatto in auto, in bicicletta (un'ora), in autobus (uno al giorno) o da matatu (diversi ogni giorno). Tracce della riserva sono
percorribili in auto, a piedi o in sella a una mountain bike, anche se alcuni tratti sono di sabbia e la pedalata diventa quasi impossibile. È necessario procedere con riserve idriche.
Dalla C103 ci sono due piste che attraversano la foresta per terminare nella strada costiera Kilifi-Malindi, la B8. La C103 si avvicina alle rive del fiume Galana/Sabaki prima di entrare nel bosco Arabuko Sokoke. La prima traccia inizia nella città di Kakayuni, a 12 km al largo di Malindi, che copre
un percorso 10 km prima di morire in mezzo alla strada principale. Questa pista attraversa terreni forestali marginali, il che la rende meno interessante. La seconda traccia lascia la C103 poco
prima di raggiungere la città di Jilore, situata sopra una piega del fiume Sabaki/Galana, a 20 km da Malindi. Superata la Stazione Forestale Jilore, un paio di chilometri più avanti, c'è una
deviazione a sinistra che copre 16 chilometri prima di uscire per la strada B8, 5 km a sud di Gede e 2 km a sud della pista Kakayuni.
NATURA
Le stelle del parco sono due mammiferi rari e piccoli, timidi e difficili da individuare. Cefalofo di Aders (Cephalophus adersi), noto anche come Nunga in swahili, Kunga marara in kipokomo e Harake in giriama, conosciuto anche come Cefalofo di Zanzibar dal
momento che in questa isola è stato avvistato per la prima volta, è una piccola antilope alta solo 35 cm, in parte notturna, che si nasconde nella foresta e vive in coppia. Il Toporagno elefante giallo o dorato (Rhynchocyon chrysopygus), lungo
0,5 metri e quasi la metà di esso appartenente alla coda, conduce un'esistenza solitaria ed è di abitudini diurne. Entrambi i mammiferi si possono facilmente trovare intorno a Gede, dove i
turisti sono meno. Un terzo mammifero, la rarissima Mangusta Sokoke dalla folta coda, è stata avvistata a metà degli anni
'80.
Il parco ospita anche una ricca varietà di uccelli endemici. Tra questi, sei specie sono esclusive per Arabuko Sokoke: il Sokoke Pipit o Pispola di Sokoke (Anthus sokokensis), l'Assiolo
di Sokoke (Otus ireneae), il Tessitore di Clarke (Ploceus golandi), il Tordo maculato (Geokichla guttata), l'East Coast Akalat o Pettirosso di Gunning (Sheppardia
gunningi) e l'Amani Sunbird o Nettarinia di Amani (Hedydipna pallidigaster) (vedi foto Uccelli del Kenya). Infine, il parco accoglie diverse specie di farfalle, cinque delle quali si
trovano solo in questa foresta.
ALLOGGIO
Non ci sono servizi di alloggio nel parco. I visitatori possono trovare un alloggio nelle città vicine.
CAMPEGGIO
C'è un campeggio pubblico di base proprio accanto all'ufficio del Kenya Wildlife Service a Arabuko-Sokoke. Vi si può accedere dalla strada principale Kilifi-Malindi, 1,5 km a sud della deviazione
di Watamu e Gede.
SITI NELLE VICINANZE
Gedi (Le rovine)
Lungo la strada costiera B8, 15 km a sud di Malindi, nei pressi del villaggio di Gede, in mezzo alla foresta Arabuko Sokoke, si trova uno di quei luoghi circondati da mistero e domande senza risposta. In effetti, la città Swahili di Gedi è un enigma, in quanto nonostante la notorietà acquisita durante i suoi cinque secoli di storia, non ci sono riferimenti scritti su di essa.
La città fu fondata nel 12° secolo dagli arabi swahili, che popolavano la costa e avevano già fondato città come Pate, Lamu e Malindi. I resti permettono di concludere che la città, lontana dal
mare e appartata nella foresta costiera, era fiorente, ricca e grande come Mombasa, abitata da circa 2.500 persone. Tuttavia, non una sola riga di cronache arabe o swahili parla di questo luogo.
Inoltre, il Portogallo ha dominato la costa 1498-1698, e lungo questo periodo tutte le città sul mare sono cadute in una certa misura sotto la morsa portoghese, essendo Malindi, a soli 15 km da
Gedi, il fiore all'occhiello degli alleati del Portogallo. Lo splendore di Gede ha raggiunto il picco nel 15° secolo, quando il Portogallo ha iniziato la conquista della costa, ma incredibilmente
nonostante un trascorso di 200 anni non si fa alcuna menzione di questo luogo, che è rimasto trascurato dall'influenza europea.
La posizione della città è anche abbastanza sconcertante. I resti scoperti individuano chiaramente che Gedi coltivava solidi rapporti commerciali con l'Estremo Oriente, l'Europa e la Persia;
però, la città non aveva un porto e la sua posizione nel bel mezzo di una foresta lussureggiante distante dalla costa sembra tutto tranne che una comodità. La leggenda è ancora più gonfiata dalle
tradizioni locali che hanno a che fare con fantasmi e fenomeni inspiegabili. Anche James Kirkman, l'archeologo che ha portato alla luce le rovine, si dice che abbia sentito un forte disagio
quando lavora al sito, come se una presenza nascosta spiasse le sue mosse.
Nel corso del 16° secolo, un probabile attacco da Mombasa a Malindi, alleata del Portogallo, ha scatenato il primo esodo di coloro che non erano originari di Gedi, che in seguito tornarono alle
loro città. L'abbandono finale fu nel 17° secolo per ragioni non completamente svelate, anche se probabilmente è il risultato di una combinazione di fattori. In primo luogo, gli Zimba, una tribù cannibale
della regione Zambesi, fece irruzione sulla costa alla fine del 16° secolo diffondendo orrore e distruzione. In secondo luogo, le possibili carenze d'acqua avrebbero potuto rendere le condizioni
di vita peggiorative, come dimostra l'approfondimento del pozzo vicino alla Grande Moschea. E soprattutto, il popolo Galla, nomadi ostili provenienti dalla Somalia, che si impadronirono delle
città costiere.
Tuttavia, nessuna spiegazione sembra essere abbastanza convincente: mentre Mombasa è stata tre volte distrutta e tre volte ricostruita, Gedi rimase deserta per sempre. Ancor più, è
improbabile che Gedi sia il suo vero nome, ma un termine Galla che significa 'bello'. Il vero nome della città non è mai stato definitivamente individuato, ma forse era
Kilimani.
Il luogo è rimasto ignorato dal mondo occidentale fino al 1884, quando i resti sono stati visitati dal Commissario britannico a Zanzibar, sir John Kirk. La città non comparve sulla Gazzetta
Ufficiale come monumento storico fino al 1927. Due anni più tardi ha conseguito lo status di monumento protetto e nel 1939 il Dipartimento Lavori Pubblici ha iniziato il restauro delle mura. Gedi
è stata adibita a parco nazionale nel 1948 e fu allora che i lavori di scavo sono stati assegnati a James Kirkman, che avrebbe assunto il ruolo fino al 1958. In seguito, le rovine passarono sotto
la sovraintendenza dei Musei Nazionali del Kenya.
Oggi, Gedi è il più importante sito archeologico sulla costa e l'unico posto dove l'intatta architettura antica Swahili può essere studiata. I resti conservati sono immersi in 45 ettari di
foresta costiera, precedentemente occupati da umili abitazioni scomparse e poi colonizzati dalla vegetazione.
Questa foresta primordiale è un luogo sacro per la gente del posto e anche l'habitat di numerose specie selvatiche, alcune delle quali in via di estinzione, come il toporagno elefante d'oro
groppone, un piccolo mammifero che si trova di solito in associazione a un uccello, il pettirosso (red-capped robin chat). L'uccello segnala le situazioni di pericolo e riceve in compenso
gli insetti rimossi dal toporagno. Altre specie presenti sono bushbabies ("bambini del bosco") conosciuti come galagidi o col nome comune di galagoni, duikers (cefalofi) e scimmie.
Il luogo ospita anche il proprio animale mitologico, la versione locale di Bigfoot o Yeti: una presunta creatura di nome Duba che assomiglia a una pecora enorme. Ma a una cosa si
dovrebbe stare attenti, alla minaccia di un essere molto più piccolo: le formiche siafu (siafu significa solo "formiche" in Swahili), insetti distruttivi che di solito emergono dal
terreno dopo le piogge. Si dice che i coloni lasciavano un pappagallo in una gabbia per trovare il giorno successivo solo lo scheletro dell'uccello ancora in piedi sul suo trespolo. Oltre a
queste creature, sono anche presenti alcuni cobra, ma un incontro è abbastanza improbabile.
Il sito comprende la Grande Moschea, il Palazzo, quattordici abitazioni e una serie di tombe, oltre al museo annesso. La maggior parte delle rovine risalgono al 15° e 16° secolo. Durante l'ultimo
periodo, un secondo muro è stato eretto intorno solo all'area più ricca, costituito dal palazzo e la città di pietra.
Il sito è aperto tutti i giorni 07:00-18:00 e c'è un servizio di guida a disposizione. Per una visita auto-guidata, il libretto di James Kirkman in vendita presso l'ingresso è di grande
aiuto.
Grande Moschea (Jumaa)
Delle sette moschee rilevate nel sito, questa è la più grande e probabilmente serviva come la moschea congregazionale o Moschea del Venerdì. Risalente al 15° secolo e ricostruita nel 16°, questo
grande edificio conserva ancora il mihrab, il luogo che punta alla Mecca. Il minbar, il pulpito da cui il muezzin legge i versetti del Corano, era composto da tre gradini di pietra, al posto
della struttura in legno che era usuale in altre moschee costiere. I motivi arabi sono completati con qualche altro tipicamente africano, come una punta di diamante scolpita che mostra la
distinzione della cultura swahili. Il cantiere all'ingresso aveva un serbatoio d'acqua per le abluzioni, collegato con un pozzo al di fuori della Moschea.
Palazzo
Il palazzo serviva un duplice scopo, come residenza del Governatore o del Sultano e sede del governo. Il cortile d'ingresso includeva una sala in cui il pubblico prendeva posto. L'edificio era
costituito da diverse piccole stanze e abitazioni del sovrano dotate di stanze da bagno di alta fattura e servizi igienici.
Abitazioni
La ricca zona residenziale era composta da una serie di abitazioni in pietra con pareti dipinte e camere toilette sofisticate. La maggior parte degli oggetti esposti nel museo sono stati trovati
all'interno di queste case, che hanno preso il loro nome dagli oggetti rinvenuti: la Ivory Box House (Casa della scatola d'avorio), la Dhow House (con un'imbarcazione dhow dipinta sul muro), la
Venetian Pearl House (Casa della perla veneziana), ecc. La più antica è la Cauri House, del 14° secolo. Cauris sono una specie di conchiglie che venivano utilizzate come moneta. Al contrario
delle residenze a Mombasa o a Lamu, tutte le abitazioni a Gedi avevano un unico piano. Tutte loro mostrano alcuni elementi comuni, come una panchina di pietra dove il padrone di casa accoglieva i
suoi ospiti. Le pareti erano spesso ornate con arazzi o kilim e lampade di argilla.
Tombe
Le tombe dei governanti e di altre figure di rilievo nell'antica Africa orientale erano tipicamente costruite con un alto pilastro in alto, un elemento che era estraneo alla cultura araba. Questo
tipo di edificio funerario, che secondo alcuni esperti potrebbe palesare una simbologia fallica, è stato forse importato da popolazioni camitiche del Nord Africa. La pratica della costruzione di
questo tipo di tombe fu poi abbandonata, forse su invasione da parte gli omaniti, che hanno esteso la tradizione ortodossa di islam arabo e cancellato molte delle radici culturali indigene
swahili. La cosiddetta "Tomba Datata" prende il nome da una scritta incisa che rivela la data in cui è stata eretta: 1399, o 802 secondo il calendario musulmano. Nelle vicinanze, la "Tomba della
colonna scanalata" (Fluted Pillar) è molto ben conservata.
Museo
Il museo espone informazioni sul sito e mostra alcuni degli oggetti trovati, come porcellane cinesi Ming, conchiglie e perle di vetro, gioielli in oro e argento e monete, vetro persiano smaltato
e cristallo veneziano. Tutti evidenziano che i commercianti di Gedi hanno stretto rapporti commerciali con tutto il mondo conosciuto. La collezione comprende anche alcune ceramiche utilizzate per
la cottura e la conservazione degli alimenti.
Kipepeo Butterfly Farm
Vicino all'ingresso delle rovine di Gedi si trova l'allevamento di farfalle più importante in Kenya, chiamato Kipepeo che significa "farfalla" in Swahili. Questa struttura merita un posto d'onore
tra le migliori pratiche di sviluppo sostenibile. Prima del suo inizio, c'è stata una ferma opposizione tra la gente del posto alla conservazione di una foresta che non ritornava loro alcun utile
e ostacolavano lo sviluppo economico della regione. Il reddito pro capite dei contadini era molto basso e la foresta è stata seriamente minacciata. E' stato nel 1993, quando la Società di Storia
Naturale dell'Africa Orientale e il Museo Nazionale del Kenya si sono uniti per lanciare il progetto Kipepeo, destinato a salvare la foresta, contribuire alla conservazione delle sue rare specie
di farfalle e allo stesso tempo di promuovere l'aumento del locale economia.
L'idea era semplice e intelligente. Un totale di 150 agricoltori locali sono stati addestrati alla trasformazione delle larve di farfalla nutrendole con le foglie degli alberi nativi. Kipepeo
depone le uova che, appena schiuse, forniscono ai contadini le larve, che si tramutano in bruchi rivenduti una volta divenuti pupe di Kipepeo. L'azienda alleva le farfalle adulte per
l'esportazione verso l'Europa e in America, sia come esemplari conservati in collezioni museali o come insetti per altre aziende o mostre viventi. Gli esperti dell'azienda hanno verificato
l'assenza di effetti negativi di tale attività sulle popolazioni delle farfalle selvatiche. Oggi i contadini hanno una fonte permanente di reddito e sostengono la conservazione della
foresta.
Kipepeo ha tre case aperte al pubblico. Il primo contiene le femmine, che depongono le uova sulle foglie delle piante di cui si nutrono. La seconda casa ospita le gabbie di rete in cui le larve
crescono. Infine, nella terza casa i maschi battono le ali tra i visitatori.
L'agriturismo è aperto tutti i giorni 08:00-17:00
Cucina dell'inferno
Cucina dell'inferno (Marafa depression) era in origine una scarpata ricca di arenaria, che l'erosione di piogge, venti e torrenti, ha trasformato in un canyon con magnifiche gole e camini, alcuni dei quali raggiungono i 30 m di altezza. I suoi bellissimi colori si apprezzano meglio al tramonto. Per raggiungere cucina dell'inferno, la via più facile è quello di prendere la B8 verso nord da Malindi. Subito dopo aver attraversato il fiume Galana/Sabaki, la strada si dirige nella città di Mambrui, da cui si dirama a sinistra una deviazione per Marafa. Alla fine di Marafa, svoltare a destra e 500 metri più avanti si arriva a Hell's Kitchen, chiamato dai nativi Nyari, "il luogo rotto da solo".
Il Parco Nazionale di Central Island si trova nel mezzo del Lago Turkana ed è costituito da un'isola centrale di soli 5 km².
L'isola è composta da più di una dozzina di crateri e coni, tre dei quali sono occupati da scenografici laghi vulcanici chiamati Coccodrillo, Flamingo e Tilapia. I due più grandi riempiono in parte riempire i crateri fino a un chilometro di larghezza e circa 80 m di profondità. Il punto più alto sulle rocce prevalentemente basaltiche dell'isola raggiunge i 550 m, a circa 190 m sopra la superficie del lago. Una catena di piccoli crateri taglia il versante orientale largo 3 Km dell'isola. Diverse piccole isole a Sud-Est, parzialmente sommerse, rappresentano bordi di crateri, ed altri coni oltre a spine vulcaniche si trovano sotto la superficie del lago nei pressi dell'isola.
Clima: Il clima è caldo e secco.
Come arrivare:
• Strade: 800 km da Nairobi al lago Turkana, poi prendere una barca dal Parco Nazionale Sibiloi o da Lodwar. L'accesso da Nairobi è sulla strada principale Nairobi-Moyale o da Maralal a Loiengalani attraverso Baragoi e South Horr.
• Piste di atterraggio: 2 piste di atterraggio a Sibiloi
Principali attrazioni: Tre laghi vulcanici attivi- Crocodile Lake, Flamingo Lake, e Tilapia Lake.
Il Parco Nazionale di South Island si trova nella zona meridionale del Lago
Turkana ed è costituito da un'isola, a volte indicata come Isola di Hohnel, posta a sud del lago stesso. In realtà è l'isola più grande del lago che copre quasi 3.900 ettari con
coste rocciose, baie fangose con estesi cespugli ed erbacce sulle rive e coperta da un capo all'altro di cenere vulcanica. Il parco nazionale delle isole meridionali e centrali sono stati
dichiarati parchi nazionali nel 1983 e nel 1985 rispettivamente gestiti dal Kenya Wildlife Service.
La fama del parco sono le sue straordinarie spaccature iridescenti che brillano di notte, guadagnandosi la sua minacciosa reputazione nel folklore locale. Attraversando un impressionante
6.400 chilometri di coste rocciose, boschi di acacia e interni erbosi, il Parco Nazionale dell'Isola del Sud è una delle destinazioni più apprezzate per un'esperienza unica nel circuito del
safari settentrionale.
Non è solo l'inquietante iridescenza e il terreno ricoperto di cenere vulcanica che attira i visitatori, ma anche la profusione di fauna selvatica e paesaggi rigidi sono un punto
culminante.
Le isole del lago Turkana sono aree protette per l'allevamento di coccodrilli del Nilo, ippopotami, pipistrelli, vipera soffiante, vipera egiziana, cobra e altri rettili. Altri animali vivono
sulle rive del lago nel Parco Nazionale dell'Isola del Sud tra cui il caracal, la iena striata, il babbuino grigio-verde, la zebra di Grévy, la gazzella di Grant, l'orice, il kudu minore e, tra
gli altri, il dik dik.
Il lago attira diversi uccelli migratori dalla Somalia e ci sono più di 350 specie registrate nei parchi dell'isola e nei vicini parchi nazionali di Sibloi. La sola isola del Sud vanta 84 specie
diverse, 34 delle quali classificate come migranti paleoartici. Alcune delle specie notevoli sono il fenicottero maggiore, la pavoncella dalle ali speronate o piviere dalle ali speronate, il
piviere comune inanellato o corriere piccolo, il gambecchio comune, l'aquila africana, il biancone cenerino, il bucero abissino e, tra gli altri, il becco a cesoie africano. Il lago è registrato
con più di 60 specie di pesci tra cui il delizioso pesce tilapia.
L'isola del Sud contiene numerosi coni di tufo. La formazione di cono di tufo allo stadio iniziale potrebbe essere stata associata a un alto stand del lago Turkana datato a circa 10.000 anni fa,
e l'attività subaerea successiva postdata l'ultima alta sporgenza del lago circa 3200 anni fa. L'isola fa parte di un vulcano che si estende per 10 km a N sotto la superficie del lago. Flussi di
lava dall'aspetto fresco, eruttati da una fessura NS che si estende per gli 11 km di lunghezza dell'isola, formano gran parte della costa orientale. Le colate laviche prevalentemente basaltiche
sono morfologicamente simili ai flussi giovanili dell'Olocene del vulcano The Barrier all'estremità S del
Lago Turkana. Un'eruzione da un cono di scorie sull'isola fu assistita durante la spedizione del conte von Teliki del 1888.
Questo vulcano si trova all'interno del Parco Nazionale del Lago Turkana, un patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Clima: È una zona estremamente calda e arida, quindi probabilmente non per i deboli di cuore, ma lo scenario è mozzafiato e vale il disagio.
Come arrivare:
• Strade: 800 km da Nairobi al lago Turkana. Il lago è a tre giorni di macchina da Nairobi via Marsabit e North Horr, o Maralal e South Horr. Ci sono alcuni tra lodge e resort oltre a campi tendati. Ci sono diverse opzioni di campeggio e opportunità per andare a pescare, osservare la selvaggina o osservare gli uccelli. Ci sono barche per portare i turisti al parco dell'isola presso l'Oasis Lodge a Loiyangalani a sud-est del lago. Le barche a motore portano i turisti nell'isola del sud per viaggi di birdwatching.
• Piste di atterraggio: l'accesso al Lago Turkana è solitamente aereo e ci sono due piste di atterraggio per tutte le stagioni. Anche a Loiyangalani.
Principali attrazioni: La fauna ed il paesaggio.
Concedetevi qualche giorno nella Riserva delle Chyulu Hills, le verdi colline d'Africa tanto care ad Hemingway.
Questo è un safari davvero particolare, fuori dai normali percorsi turistici, con un panorama mozzafiato davanti al Kilimanjaro dove si respira un'atmosfera fuori dallo spazio e dal tempo.
Le Chulyu Hills sono situate all'interno di una riserva masai di 741 kmq, adiacente ai parchi Tsavo ed Amboseli.
È stata istituita nel 1983 per tutelare le Chyulu Hills, un indispensabile bacino idrico a circa 80 Km a nord-ovest del confine con lo Tsavo Ovest.
Le Chyulu Hills, una delle catene montuose più recenti del mondo, risalgono a soli 500 anni fa e le frastagliate rocce nere e i fiumi di lava cinerina testimoniano la violenza della loro origine
vulcanica.
La fauna è simile a quella del vicino Tsavo Ovest e comprende branchi di elefanti, bufali, giraffe, zebre e antilopi alcine. La loro densità naturale è però relativamente bassa e gli animali tendono ad essere timidi.
Gli antichi fiumi di lava sono coperti da una scarsa vegetazione, ma lungo la parte alta dei pendii si estende una zona a foresta che cela ben 37 specie di orchidee da fiore.
Le Kisula Caves si trovano a 15 Km dall'ingresso del parco, lungo un sentiero roccioso esplorabile in fuoristrada. Interessante anche la Leviathan Cave, scoperta nel 1975 e con i suoi 11,5 km,
seconda grotta di lava al mondo per lunghezza dopo quella di Kazumura alle Hawaii.
Le limitate infrastrutture rendono questa riserva adatta soprattutto agli avventurieri, che possono effettuare suggestivi safari a piedi con guida masai armata di lancia. Questo safari è dedicato
a chi desidera vivere un'esperienza alla ricerca dell'Africa più vera, un'Africa d'altri tempi dove non ci sono altri turisti e altri mezzi. Qui, a differenza dello Tsavo e di Amboseli, non ci
sono sentieri fissi in terra battuta, è invece possibile inoltrarsi in mezzo al verde, poiché questa riserva è uno dei pochi angoli della savana dove si possono effettuare i cosiddetti
“fuori-pista”. In questa riserva masai si può vivere l'esperienza di un safari a piedi oppure a cavallo, che invece sono assolutamente proibiti allo Tsavo e ad Amboseli.
È possibile effettuare un safari notturno (oltre le ore 18,00) per poter ammirare gli animali nel momento della caccia, anch'esso assolutamente proibito nei Parchi dello Tsavo e di
Amboseli.
Oltre al classico game drive in Land Rover 4X4, potrete visitare gli autentici villaggi Maasai, fare la prima colazione e la cena nel bush, passeggiare nei boschi e addirittura
sorvolare il Kilimanjaro in aereo per godervi la vista più spettacolare delle Chyulu Hills.
Imparerete a conoscere lo stile di vita Maasai, la loro terra, la loro cultura. Immaginate un giorno che inizia con l'aroma di caffè o di tè keniota portato nella vostra tenda dal vostro
assistente personale Maasai. Godetevi il vostro caffè o tè e la vista del Kilimanjaro sulla veranda. Concedetevi alcuni giorni di vita attraverso gli occhi di un vero masai.
Strade
* In auto da Kibwezi: girare a destra fuori dalla Mombasa Road (proveniente da Nairobi) a Kibwezi, su
una strada che conduce dopo 9 Km a Kithasyo Gate e al Parco HQ. In auto dallo Tsavo Ovest: È possibile entrare nel parco dallo Tsavo Ovest.
* In aereo: Il Parco è dotato di due piste di atterraggio.
Ingressi del Parco:
* Main Gate
* Mukururo
* Kiboko
Attualmente il parco non funziona sul sistema Safaricard. L'ingresso è solo in contanti (KSH o US $).
Aperto: tutti i giorni dalle 6:00 alle 19:00 anche nei giorni festivi.
Vietato l’accesso a piedi e non sarà consentito l'ingresso ai visitatori dopo le 18:15.
Dimensione del Parco: Circa 741 kmq.
Posizione: Il parco è nel distretto di Kibwezi, Eastern Province (Provincia Orientale).
Clima:
* Campi di temperatura 20-30 C e precipitazioni da 200 a 700 millimetri.
* Due stagioni delle piogge: le grandi piogge (marzo e aprile) e le piccole piogge (novembre e dicembre).
* La quota 1500 - 2160 metri sul livello del mare.
Principali Attrazioni:
* Panorami mozzafiato delle colline Chyllu, speleologia, un campeggio vicino alla sede del parco.
* Rettili: Mamba Nero (Black Mamba), Vipera Soffiante (Puff Adder), Pitone delle rocce (Rock Python), Geco, Tartaruga, Agama
* Insetti/artropodi: Scarabei, Farfalle, Mosca Tsetse.
* Animali: Bufalo comune; Tragelafo striato; Antilope alcina; Elefante; Leopardo; Maiale gigante della foresta o Ilocero (Hylochoerus
meinertzhageni), Maiale del bush o potamochero (Potamochoerus larvatus); Mountain Reedbuck (antilope del genere Redunca fulvorufula); Steinbok o Steenbok (piccola antilope
africana Raphicerus campestris ).
Dove alloggiare:
* Mentre non vi sono alloggi all'interno del parco, esistono numerose opzioni nel vicino Parco Nazionale Tsavo Ovest.
* Campeggio: Il parco ha tre campeggi pubblici. Il campeggio a Kithasyo Park offre servizi di base. C'è anche un campeggio KWS (Kenya Wildlife Service) al di fuori dei confini del parco vicino
alla guest house a Kiboko.
Attività:
* Avvistamento di animali (Game viewing)
* Campeggio (Camping)
* Escursioni in montagna (Mountain Hiking)
* Passeggiate a cavallo (Horse Riding)
* Osservazione degli uccelli (Bird Watching)
Periodo migliore per la visita: Tutto l'anno.
Cosa portare con voi: Acqua potabile, articoli per picnic e attrezzature da campeggio se avete intenzione di pernottare. Utili sono anche: binocolo, macchina fotografica,
cappello, crema solare, occhiali da sole e guide turistiche.
Il Parco Nazionale di Hell’s Gate è un parco protetto situato nel Distretto di Nakuru, Provincia della Rift Valley, tra il lago Naivasha e vulcani Longonot e Suswa a circa 90 km a nord-ovest di Nairobi. Ha una superficie complessiva di 68,25 km². È coperto dalla cenere dell'eruzione del Longonot avvenuta 100 anni fa, il parco è famoso per la sua stazioni geotermiche e paesaggi spettacolari (scogliere, vulcani, gole, vapore geotermico). Inoltre, recandosi in questo parco, si possono vedere anche i due vulcani spenti di Olkaria e Hobley's.
Il parco, che offre una natura incontaminata e ospita molti animali rari, gode di un buon afflusso di visitatori legato soprattutto alla vicinanza di Nairobi (circa 90 minuti in automobile su strada asfaltata; con aerei charter il volo dura 45 minuti) e ai prezzi moderati dei biglietti di ingresso. Nel parco c'è una discreta fauna, ma non ci sono animali pericolosi; per questo motivo è possibile fare trekking, rock climbing, andare in bicicletta e navigare nel lago Naivasha. All’interno del parco ci sono tre campeggi attrezzati, assolutamente sicuri, nonostante si trovino proprio in mezzo alla natura più incontaminata. Inoltre sono molte le possibili sistemazioni intorno al lago Naivasha come il Sleeping warrior Camp, un accampamento elegante in riva al lago, con tutti i confort e un servizio ineccepibile.
Natura
Sono comuni nelle pianure erbose, giraffe, zebre,
facoceri, bufali, babbuini, gazzelle di Thomson, eland (antilopi alcine), alcefali (antilopi dal mantello di
colore rosso-bruno, le corna a forma di S se osservate di lato, sono presenti in entrambi i sessi. Sono dotati di buona vista, mentre hanno un olfatto poco sviluppato, il verso caratteristico
della specie è un muggito accompagnato da una sorta di sbuffo nasale). Qui ci sono anche il leone
(Panthera leo), il leopardo (Panthera pardus) e il ghepardo (Acinonyx jubatus) ma di giorno, è impossibile vederli, in quanto si nascondono nel fitto bosco.
Ci sono piccole truppe di klipspringer (saltarupi, od oreotrago, Oreotragus oreotragus, è una piccola antilope
africana) e rock hyrax (tasso di roccia o irace del capo, chiamato anche procavia delle rocce, il nome Swahili è
Pelele o Wibari), entrambi residenti in zone rocciose. Sono presenti anche i reedbuck o cervicapre (antilopi del genere
Redunca). Il parco conta oltre 100 specie di uccelli e le scogliere, luoghi di nidificazione per gli uccelli, sono abbondanti nel lago Naivasha. Gli escrementi bianchi sulle rocce
indicano nidi di avvoltoi, aquile, poiane e rondoni. Sono presenti anche specie rare come l'aquila del Verreaux, conosciuta anche come aquila nera o aquila africana, e il gipeto (comunemente noto
come "avvoltoio barbuto" o Lammergeyer), grifoni e avvoltoi incappucciati di Ruppel.
Caratteristiche geologiche
Il parco è caratterizzato da una topografia e geologia piuttosto varia, che include formazioni rocciose spettacolari tali da mozzare il fiato come la Fischer's Tower, la
Central Tower e la Gola di Hell's Gate (letteralmente "bocca dell'inferno") da cui il parco prende il nome. Nella zona del parco ci sono sorgenti d'acqua calda,
e presso la località di Olkaria sorgono tre centrali geotermiche.
All'interno del parco il paesaggio è magnifico: contro lo sfondo della verde savana che si alterna alle distese color ocra, si stagliano all'improvviso colonne di basalto color ruggine che la
luce dell’alba accende di bagliori spettacolari.
All'altezza dell’ingresso orientale della gola che da il nome al parco, Hell’s Gate Gorge, svetta la Fischer’s Tower, una colonna di roccia vulcanica alta 25
metri (75 ft) che ha preso il nome dall’esploratore tedesco Gustav Fischer (1882). Costui, alla ricerca di una strada da Mombasa verso il lago Vittoria, fu bloccato in questa zona da una tribù maasai che massacrò quasi tutti i componenti della sua spedizione. La torre, formata da roccia semi-fusa raffreddata e
solidificata dopo essere stata estrusa da una fessura, si trova vicino all'ingresso principale del parco.
All’estremità meridionale della gola si trova l’imponente Torre Centrale. Sia la torre di Fischer che la torre centrale si sono formate nello stesso modo e nello stesso momento.
Secondo il folklore della comunità masai, la torre rappresenta una ragazza masai che è stata trasformata in pietra dopo aver disobbedito alla famiglia prima del suo matrimonio. Nelle vicinanze si
trovano un’area da picnic e un posto di guardia (ranger) da dove parte un bel sentiero che scende fino alla Gola Inferiore (Ol Njorowa Gorge).
La Gola Inferiore è l'attrazione principale del parco. Camminare nella gola è un'esperienza straordinaria; una esplorazione di 2 ore è un’ esperienza geologica di bellezza e
funzionalità, l'acqua ha eroso le pareti così strette che quasi bloccano il cielo, diverse cascate calde e fredde, sorgenti di acqua calda, strati e formazioni rocciose colorate.
Grotte Obsidian: queste grotte di roccia ossidiana e il loro vetro nero che le distingue sono il risultato di un rapido raffreddamento della lava fusa vulcanica venuta a contatto
con acqua di un lago o dell'oceano. Ciò comporta la consistenza vetrosa della roccia. Ferro e magnesio conferiscono alla ossidiana un verde scuro tendente al nero. L’ossidiana può contenere
piccole bolle d'aria; queste bolle possono produrre effetti interessanti, come una patina d'oro, noto come Sheen Obsidian, o un riflesso arcobaleno chiamato ossidiana arcobaleno. Piccole pepite
di ossidiana, naturalmente arrotondate e levigate dal vento e dall'acqua sono chiamate “Lacrime di Apache”.
Si dice che i paesaggi del parco siano famosi per produzioni cinematografi che e che siano stati utilizzati come ispirazione per alcuni degli scenari del film Disney Il re leone. La gola
di Hell's Gate è stata usata come ambientazione per una sequenza del film Tomb Raider: La culla della vita, Le miniere di Re Salomone e Le Montagne della Luna.
La “bocca dell'inferno” rappresenta un'area di grandi fenomeni geologici (ad esempio geyser di acqua calda e sorgenti termali) che insieme a formazioni geologiche rendono la zona di eccezionale
bellezza e unica rispetto a qualsiasi altra del settore. La presenza di vegetazione intorno all'acqua calda è notevole in quanto queste piante sono in grado di sopravvivere a temperature molto
elevate.
I processi geologici in corso a Hell's Gate sono simili ai processi del Lago Bogoria (riserva nazionale in Kenya), siti
di eccezionale bellezza e unici nel loro genere.
Le formazioni geologiche naturali che si trovano a Hell's Gate, cioè la Torre di Fisher, le Grotte Obsidian e la Gola Ol Njorowa, possono essere confrontate con l'altopiano etiope del parco
nazionale Simien in Etiopia, dove i processi geologici naturali hanno portato alla creazione di paesaggi spettacolari con cime frastagliate e valli profonde.
La foresta di Kakamega si trova 150 km a ovest della Rift Valley in Kenya, ad un'altitudine di 1600 m. È l'estensione più orientale delle grandi foreste del bacino del Congo che
un tempo si estendeva in tutto il centro dell'Africa, ma che è stata frammentata nel secolo scorso dalle attività umane.
La foresta si estende ufficialmente su una superficie di 178 km². All'interno dei suoi confini vi è una notevole varietà di habitat, tra cui la foresta pluviale "incontaminata", paludi e foresta
fluviale, ma colonizzando il bosco, la foresta è stata ostacolata ed alle piantagioni forestali e radure naturali sono subentrate quelle recenti fatte per la legna da taglio e per il carbone di
legna da combustione.
La foresta indigena copre circa il il 25% della superficie dei campi e della foresta riconosciuta ufficialmente.
La foresta è una zona ad alta biodiversità, tra cui oltre 300 specie di uccelli e oltre 350 specie di piante, circa il 10/20 per cento delle specie animali della foresta non si trovano altrove in
Kenya.
I primati nella foresta sono scimmia blu (Cercopithecus mitis), scimmia dalla coda rossa (C. ascanius), scimmia di Brazzà (C. neglectus), colobo in bianco e nero
(Colobus guereza), babbuino (Papio hamadryas anubis), e potto (Periodicticus potto). Di tanto in tanto si vedono cercopitechi (Cercopithecus aethiops).
La foresta di Kakamega è un'isola di habitat relativamente "naturale" in un immenso paesaggio dominato dagli umani. Ai suoi margini vivono oltre 200.000 persone, per lo più agricoltori in piccole
aziende a conduzione familiare.
L’elevata piovosità sostiene l'agricoltura intensiva, così come sostiene l'habitat della foresta.
La foresta è una risorsa per la popolazione locale da generazioni, come fonte di legna da ardere, pali da costruzione, articoli per la casa (come corde) e cibo (miele, carne di animali
selvatici). Molti di questi usi tradizionali sono ora fuorilegge, ma continuano, almeno in parte, perché le persone non hanno alternative facili, dato che l'applicazione della legge è casuale e
incompleta, e molte persone non capiscono come le loro azioni e le loro scelte possono influenzare il futuro della loro comunità e le famiglie.
Il Kisumu Impala Sanctuary si trova sulle rive del Lago Vittoria a circa 3 km dalla
città di Kisumu.
È stato dichiarato ufficialmente nel 1992. Nel marzo 2010, il santuario è stato bollato come “una passeggiata lungolago con impala”.
Esiste una serie diversificata di flora e di fauna , sia libera che in cattività. Sono state registrate oltre 115 specie di uccelli. Il santuario ha tutti e cinque i grandi animali, tranne
l'elefante.
Animali in cattività sono il leopardo, iena
maculata, scimmia blu, scimmia rossa o eritrocebo
(Erythrocebus patas), pappagalli grigi, bufali, duikers grigio, struzzi, antilopi, ghepardi, leoni, rinoceronte bianco. Gli animali liberi includono ippopotami, impala, zebre, varani, antilopi sitatunga
(Tragelaphus spekii), manguste rossastre (Herpestes sanguineus), cercopitechi (Chlorocebus pygerythrus), faraone, tartarughe, sciacalli e gattopardo africano o servalo
(Leptailurus serval) ecc..
Ogni anno, il santuario celebra nel mese di novembre una gara di canottaggio, la Kisumu Impala Conservation Boat Race, un evento di raccolta fondi mirato a conservare l'antilope sitatunga in via
di estinzione. Il santuario è un luogo chiave per la ricerca ecologica, l'istruzione e la ricreazione della fauna selvatica.
Accesso:
• Via terra: Kisumu si trova a 355 chilometri a nord di Nairobi, il santuario si trova a 3 km dal centro di Kisumu, confina con il club Yacht, Wildlife Clubs del Kenya (WCK) ed è vicino al Hippo
Point.
• Via aerea: Il volo da Nairobi dura circa 30 minuti per Kisumu e ci sono regolari voli di linea a Kisumu International Airport.
• Via acqua: Kisumu è collegata in traghetto con Kendu Bay, Homa Bay e Mbita
Dimensione: • Kisumu Impala Sanctuary: Meno di 1 km2
Clima: • Caldo e umido
Modalità di ingresso: • L'ingresso è solo contanti. Sarà richiesta una prova di identificazione (ID Nazionale o passaporto).
Principali attrazioni e natura:
• Oltre 115 specie di uccelli
• Animali in cattività e liberi
• Tutti i grandi cinque animali eccetto l'elefante
• Il lago Vittoria
• Lontano dall'esperienza della città
Dove dormire:
• Kisumu Impala: la struttura denominata Lake Victoria Impala Ecolodge e situata all'interno del santuario ha una capacità di 24 letti. L'ecolodge dispone anche di un ristorante dove vengono
serviti cibi e bevande.
• I visitatori possono soggiornare nella città di Kisumu, che offre un sacco di opzioni di alloggio.
• Il santuario ha un campeggio chiamato State Lodge Campsite e le tende sono disponibili a noleggio.
• Il santuario confina con appartamenti con vista sul parco come Sunset Hotel, Kiboko Bay Hotel etc.
• Ci sono anche quattro luoghi per pic-nic. La torre Sundowner si affaccia sul percorso ferroviario ed è una zona mozzafiato di tramonti sulle rive del secondo più grande lago di acqua dolce del
mondo.
Attività:
• Avvistamento di animali (Game viewing)
• Picnic
• Gite in barca
• Bird watching
• Passeggiate nella natura
• Campeggio
• Feste e Matrimoni
Cosa portare:
• Cibo e bevande per picnic.
• Utili sono anche binocolo, macchina fotografica, cappello, crema solare, occhiali da sole e guide turistiche.
Servizi:
• Lake Victoria Impala Ecolodge
• State Lodge Campsite
• Quattro aree picnic
• Torre Sundowner
• Percorso Railway (circa 250m di lunghezza)
La riserva comprende una catena di circa 50 isole calcaree in mare aperto e barriere coralline dell'Arcipelago di Lamu,
si estende per 60 chilometri parallelamente alla costa, nel nord del Kenya e adiacente alle Riserve Nazionali Dodori e Boni .
Composte da vecchio corallo eroso, le isole si trovano a circa 2 km dalla costa e fiancheggiano la barriera corallina. Esse variano nel formato da poche centinaia di metri quadrati ad almeno 100
ettari. Le pareti si alzano a picco dal fondo del mare circostante e di solito sono profondamente a sottosquadro verso la costa. Le isole più grandi e più riparate isole interne sono ricoperte da
bassa vegetazione spinosa intricata tra cui erba, aloe e piante rampicanti. Le isole esterne offrono siti di nidificazione per gli uccelli marini migratori. La riserva conserva preziose barriere
coralline, praterie di fanerogame marine e foreste di mangrovie ed è anche un rifugio per le tartarughe marine e dugonghi.
Condizioni climatiche - La costa è umida con temperature medie annue che vanno 22-34 ° C. Le precipitazioni sono di circa 500 millimetri all'anno.
Maggiore attrazione - Le barriere coralline, le dune di sabbia, l'isola di Kiwayu.
Fauna selvatica - Rettili / pesce: tartarughe marine, dudonghi, pesci di barriera - Insetti / artropodi: aragoste, ricci di mare, stelle di mare, granchi.
Accesso - Strade, Kiunga è un remoto villaggio incontaminato sulla terraferma circa 150 km a est di Lamu. Piste di atterraggio, una alla Dodori National Reserve. Via mare: Da
Lamu accedere all'isola di Kiwayu con imbarcazioni dhow o in motoscafo.
Alloggio - Non ci sono attualmente alloggi nella riserva.
Il periodo migliore per visitare - Tutto l'anno.
Attività - Wind surf, snorkeling, sci d'acqua, prendere il sole, immersioni.
Il Parco Nazionale di Kora è stato fondato come riserva nel 1973 e dichiarato ufficialmente un parco nel 1990. Esso comprende un'area di poco più di 1700 km².
Questo triangolo di folti boschi e macchia è limitato lungo il suo confine settentrionale per 65 km dal fiume Tana, che
sorge negli altopiani tra Aberdares e il Monte Kenya, prima di iniziare il suo passaggio di 700 km fino all'Oceano
Indiano. Il limite occidentale segue la linea retta del fiume Tana oltre al confine comune con l'adiacente Mwingi National Reserve, mentre il confine orientale corre lungo il fiume
Mwitamyisi.
La superficie della terra degrada dolcemente da un'altitudine di 490 m a sud-ovest a circa 270 m nel nord-est. Zone centrali comprendono una pianura ondulata attraverso cui sporgano creste
rocciose. Tra le più alte il Mansumbi 488 m, il Kumbulanwa 450 m e il Kora Rock 442 m. Il parco ha anche parecchi fiumi stagionali.
Ubicazione: Regione Costa, distretto di Tana con una estensione di 1.787 km².
Come arrivare:
• Strade: Kora è 280 km a nord-est di Nairobi. L'accesso è via Thika a Mwingipoi a nord-est attraverso il villaggio di Kyuso. Un ponte sul fiume Tana si unisce al parco con Meru National Park. Il
parco ha una rete stradale.
• Piste di atterraggio: C'è una pista di atterraggio che viene utilizzata per l'amministrazione della riserva. C’è un'altra pista d'atterraggio a circa 10 km di distanza dal lato orientale.
Principali attrazioni: Natura incontaminata, Inselbergs (isolate colline e montagne solitarie che si ergono al di sopra della zona circostante), fiume Tana con le cascate di
Adamson, Grand Falls e le rapide Kora, varie specie di uccelli, la tomba di George Adamson, il
“padre dei leoni”, accanto a suo fratello Terrance, il suo amato leone Boy e
Super Cub (il leone preferito di Terrance). Certamente George avrebbe voluto anche il
leone Christian sepolto accanto a lui, ma Christian affidato a George dai suoi
precedenti proprietari, John Rendall e Anthony Bourke, secondo lo stesso ambientalista, dopo un periodo di tempo nel Kora, si sarebbe spostato, lungo il fiume Tana, nei territori del Meru
National Park, dove è molto probabile abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita.
Elsa, la leonessa cresciuta dal guardacaccia, poi diventato studioso, e da sua moglie
Joy Adamson autrice del libro “Nata libera” dal quale è stato poi tratto il film del
1966, è invece sepolta nel Meru National Park.
Attività:
* Avvistamento di animali (Game viewing)
* Arrampicate (rock climbing)
* Pesca nel fiume Tana (fishing in Tana River)
La regione di Marsabit è posizionata nella parte settentrionale del Kenya a 600 km da Nairobi ma solo da pochi anni viene considerata una meta turistica, in quanto si tratta di una località
difficile da raggiungere a causa delle sue strade impervie; la città infatti viene raggiunta soprattutto grazie a mezzi di trasporto 4 x 4 perché soltanto da pochissimi anni vi sono dei
collegamenti di bus diretti con la città di Nairobi.
Marsabit viene descritta come il cuore dell’Africa poiché oltre ad essere circondata da vulcani e laghi vulcanici, nelle zone confinanti non è raro addentrarsi nelle tribù che popolano la zona
nord.
Il paesaggio della regione è molto diverso dal resto del Kenya per la presenza di coni vulcanici che nascono da piatti terreni e che vengono affiancati dal Mount Marsabit, accanto al quale si
trova il Marsabit National Park, caratterizzato da fitte foreste che forniscono l'habitat per una varietà di uccelli.
Le principali attrazioni naturali includono l'elefante africano, zebre di Grevy (in via di estinzione), leoni, leopardi, bufali, bushbuck o tragelafo striato (Tragelaphus scriptus) una antilope al cui genere appartengono, fra l'altro e tutti presenti in grandi branchi nel parco, i nyala
(Tragelaphus angasii), i kudu o cudù maggiore (Tragelaphus strepsiceros) e minore (Tragelaphus
imberbis) ed i sitatunga (Tragelaphus spekii), zebra comune, la gazzella di Grant e tante altre piccole antilopi.
Nel Marsabit National Park oltre al vulcano ormai estinto (le ultime eruzioni vulcaniche risalgono ormai a 100 mila anni fa), si trovano dei crateri all’interno dei quali sorgono maestosi laghi
vulcanici, tra cui il Paradise Lake che viene circondato dalle pareti del Sokorte Guda e dal suo bordo rialzato è possibile ammirare un panorama davvero incredibile.
Nel Marsabit National Park oltre ai moltissimi animali presenti, è nota in particolare la presenza di moltissimi serpenti e insetti, che rendono la visita interessante ma certamente impegnativa e
prudente.
Un’escursione in questa particolare regione è consigliata ai turisti più avventurosi poiché alcune aree di Marsabit, sono considerate ancora oggi pericolose, tanto da invitare i turisti ad
informarsi sullo stato di tranquillità del territorio che in passato è stato notevolmente agitato da controversie legate all’economia legata alla vendita dei bovini.
Da Marsabit è infine possibile attraversare il deserto Chalbi e raggiungere le sponde del maestoso Lago Turkana, avendo la possibilità di ammirare un panorama reso eccezionale dalla presenza di
numerosissimi minerali.
Ubicazione: Marsabit District, Eastern Province, con una estensione di 1.554 km².
Come arrivare:
• Distanza: 600 km a nord di Nairobi - 263 km a nord di Isiolo.
• Gates: 2 porte, Ahmed e Abdul (Headquarters Gate).
• Strade: da Nairobi, la riserva è raggiungibile tramite Nanyuki e lsiolo una distanza di 600 chilometri. La strada è asfaltata fino a lsiolo lasciando una distanza di 270 km di pessima strada
che è percorribile solo da veicoli a trazione integrale 4x4 durante la stagione secca.
• In aereo: c'è una pista di atterraggio a Marsabit, a 4 km dal cancello principale del parco.
• Piste di atterraggio: La riserva è a 2 ore e 1/2 in aereo da Nairobi ed è adeguatamente servita da una pista asfaltata situata a circa un chilometro dal centro della città di Marsabit.
Clima:
• Gennaio-Marzo è caldo e secco, Aprile-Giugno è caldo e umido, Luglio-Ottobre è molto caldo e secco, Novembre e Dicembre sono caldi e umidi.
Principali attrazioni:
• Campi da golf
• Il magico Lago Paradiso
• Una dinastia di giganti
• Ultimo rifugio di elefanti maschi dalle grandi zanne
• Foresta incontaminata
• Kudu
• Regno dei rapaci
• Varie specie di uccelli
Fauna selvatica:
• Elefanti, bufali, kudu, iene, zebre di Grevy, dik-dik di Kirk, giraffe reticolate, leoni, leopardi e babbuini.
Dove dormire:
• Il Marsabit Lodge che si trova in una posizione squisita e offre una vista mozzafiato.
• Campeggio:
2 campeggi pubblici, il campeggio Ahmed si trova presso l'ingresso principale Ahmed a circa 3,2 km dal Marsabit Lodge. Il campeggio Abdul è situato all'ingresso Headquarters Gate che si trova
vicino al Parco HQ.
Lo Special Paradise Campsite: una radura erbosa sulle rive del Lago Paradiso.
Attività:
• Avvistamento di animali (Game viewing)
• Bird watching
• Camel safari nelle pianure confinanti (questa attività può essere condotta dalla popolazione locale)
• Visitare il luogo chiamato "pozzi cantanti", dove la popolazione locale si impegna in canzoni attingendo acqua da pozzi profondi per il bestiame.
Cosa portare con voi:
• Acqua potabile, oggetti da picnic e attrezzature da campeggio, se avete intenzione di pernottare. Utili sono anche: binocolo, macchina fotografica, cappello, crema solare, occhiali da sole e
guide.
Periodo migliore:
tutto l'anno.
ll Parco Nazionale Meru fu fondato nel 1968 e si trova a circa 348 km da Nairobi, capitale del Kenya, proprio sull’Equatore, ad una quota compresa tra i 1000 e 3400 m slm, coprendo un’area di circa 870 kmq. Il Parco Nazionale Meru è noto per la sua fauna e bellezza naturale. Il suo paesaggio è molto diversificato: comprende un’ampia savana collinare cosparsa di palme e leggermente arbustiva nella parte settentrionale, che si trasformano in dense foreste rivierasche lungo i fiumi. Nel Parco è possibile vedere la zebra di Burchell, e quella di Grevy, la giraffa Masai e quella reticolata. Il Parco oltre ai “Big Five” (leoni, elefanti, leopardi, rinoceronti e bufali) ospita numerosi ippopotami, coccodrilli, giraffe, zebre, ghepardi e facoceri, alcune antilopi rare, tra cui il kudu minore, il cefalofo e il dik dik - una piccola antilope africana che misura soli 30/40 centimetri di altezza, molto timida il cui nome richiama il verso che fanno quando sono spaventati. Sono presenti anche grandi mandrie di bufali, alcelafi, giraffe e gazzelle. Il Parco Nazionale Meru ospita circa 300 specie di uccelli, tra cui il finfoot africano o rallo tuffatore africano (Podica senegalensis), il nibbio bruno (Milvus migrans), l'albanella africana-pallida e minore (Circus ranivorus-macrourus e pygargus), il rallo africano (Crex egregia), l'uccello segretario (Sagittarius serpentarius), varie specie di martin pescatori, gruccioni, storni, tessitori, buceri, una varietà di struzzi e tanti altri. Il Parco confina con la Riserva Nazionale di Bisanadi, un vero deserto accessibile solo con fuoristrada. Il Parco Nazionale Meru è stata l’area in cui gli ambientalisti e coniugi George e Joy Adamson hanno rimesso in libertà Elsa la leonessa. La loro storia fu poi resa celebre dal romanzo autobiografico “Nata libera”, divenuto best-seller e seguito poi dal film omonimo. Elsa, nata nel gennaio 1956, è morta a soli 5 anni, nel gennaio 1961, a causa di una malattia chiamata babesiosi, conosciuta anche come pirpolasmosi (Babesia felis), derivante dalla puntura di una zecca. Elsa è sepolta nel Meru National Park nei pressi dell'ex campeggio di George e Joy Adamson conosciuto come il "Campo di Elsa".
Periodo migliore:
tra luglio-settembre e gennaio-marzo.
Il Parco Nazionale Monte Elgon (Elgon in lingua Maasai significa "montagna a forma di mammella") si estende lungo il versante orientale dell’antico vulcano eroso, caratterizzato
da un immenso cratere di 8x6 km e contornato da 3 enormi picchi: la vetta grande o Wagagai alta 4321 m si trova in territorio ugandese. Il picco Sudek di 4310 m e infine la vetta Koitoboss di
4231 m. Il Parco fu costituito nel 1968 e copre un’area di circa 169 kmq e si trova a nord-ovest della capitale Nairobi, a cavallo del confine con l’Uganda.
Il suo territorio montuoso ha molte scogliere, grotte, cascate, gole, sorgenti termali e naturalmente le sue vette incredibili, che attraggono molti visitatori. In questo territorio la
vegetazione è formata da foreste di bambù, piante erbacee, seneci, hagenia e dalla lobelia, una dracena che produce una particolare infiorescenza alta circa 5 metri con fiori azzurri. Una
caratteristica del Parco sono le caverne: Kitum, Makingheny, Chepnyalil e Ngwarisha
che, all'arrivo dei primi esploratori, erano ancora abitate dagli El Kony (una tribù locale) e che sono diventate luoghi di incontro per gli elefanti, che durante la notte si avventurano lungo i
sentieri stretti, nelle profondità delle caverne, in cerca di depositi di sale contenuto nella roccia lavica, grattando con le zanne, per questo denominati elefanti sottoterranei. La
grotta più lunga è Kitum, che significa “luogo delle cerimonie” e si estende in orizzontale circa 200 metri nel cuore della montagna. Nel Parco è presente una fauna molto ricca formata da
elefanti, bufali, leopardi, colobi, antilopi, impala e circa 240 specie di volatili.
Un sito di attrazione sono le Cascate Sipi, Sipi Falls, una serie di tre cascate nell'Uganda orientale nel distretto di Kapchorwa , a nord-est di Sironko e Mbale. Le cascate,
formate dal fiume Sipi, si trovano ai margini del Parco Nazionale del Monte Elgon, vicino al confine con il Kenya. L'area di Sipi Falls è il punto di partenza per numerose escursioni sul Monte
Elgon.
Il fiume Sipi prende il nome dal "Sep", una pianta originaria delle sue rive. Simile a un tipo di banana selvatica, Sep è una pianta medicinale utilizzata per il trattamento del morbillo e della
febbre.
Le attrazioni culturali includono le tribù che vivono ai piedi del Monte Elgon come i Bagisu, conosciuti anche come "Bamasaba" il cui stile di vita veramente "unico" come la circoncisione maschile "Imbalu" e il cannibalismo sono una "attrazione turistica".
Periodo migliore:
tra luglio-ottobre e dicembre-marzo.
Il Parco Nazionale del Lago Nakuru fu fondato nel 1961. Copre un’area di circa 180 kmq, circa 156 km a nord-ovest dalla capitale Nairobi, nella provincia della Great Rift Valley.
Il Parco è conosciuto come santuario degli uccelli acquatici. Un vero paradiso per ornitologi e amanti del Bird Watching. Il lago arriva ad ospitare oltre un milione di
fenicotteri, minori e maggiori, decine di migliaia di pellicani bianchi, mignattai, ibis Hadada e sacri, garzette, chiurli, spatole e tanti altri, offrendo così un indimenticabile spettacolo
della natura. Inoltre offre rifugio per molti animali tra cui la giraffa di Rothschild, il rinoceronte nero e bianco, tanto che il Parco oggi è un importante santuario dei rinoceronti in Kenya.
Ci sono anche, antilopi d’acqua, facoceri, eland, babbuini, sciacalli, dik dik, impala, bufali, antilopi, e leopardi. Una grande famiglia d’ippopotami domina la parte nord-orientale del lago.Vive
qui anche il raro pipistrello Hipposideros megalotis, una minuscola specie color arancio-paglierino con orecchie lunghe. Assenti gli elefanti.
Il Lago Nakuru è grande, ma poco profondo. Gli habitat che circondano il lago sono molto diversi: si incontrano paludi, zone boscose, praterie, savane arboree di acacie della febbre
gialla*, scoscesi dirupi e colline rocciose ricoperte da foreste di gigantesche Euphorbia candelabrum (la più
estesa foresta di euphorbia esistente in Africa). Il lago è alimentato da più fiumi; il Njoro, il Makalia, il fiume Nderit e numerose sorgenti. Il miglior posto per una magnifica vista sul lago
con le sue rive colorate dal rosa intenso di migliaia di fenicotteri è Baboon Cliff, un’imponente scarpata a 2000 metri slm. Le vicine colline denominate Out of Africa offrono una
splendida vista sul maestoso Baboon Cliff. Questo è il posto preferito dai fotografi per immortalare spettacolari tramonti.
*
Acacia xanthophloea, detta "Acacia della febbre gialla".
Acacia xanthophloea è un albero che cresce dai quindici ai venticinque metri d'altezza, con un portamento allargato e chioma ad ombrello. È diffuso nell'Africa orientale (Kenya) e cresce in zone
con terreno umido. Spesso lo si trova vicino a corsi d'acqua o in prossimità di conche dove le piogge si raccolgono. Questo albero è utilizzato dalle popolazioni locali per ricavare aghi da
cucito. Il nome “Acacia della febbre gialla” deriva da un malinteso dell'epoca coloniale. I viaggiatori inglesi notarono che molte persone venivano attaccate da febbri violente dopo essere state
vicine a questi alberi ed essersi magari sedute sotto di loro a riposare. Subito collegarono l'insorgere della febbre con gli alberi. In realtà la spiegazione è altra. I luoghi dove questa acacia
cresce sono umidi e sono quindi ideali per la riproduzione e la vita delle zanzare le quali, spesso, portano malattie come malaria o febbre gialla.
Periodo migliore:
tra luglio-settembre e gennaio-marzo.
Il Parco Nazionale di Nairobi è il più antico del Kenya ed è l’unico Parco Naturale al mondo ad essere nelle vicinanze di una città. Dista, infatti, solo 7 km dalla città di
Nairobi, capitale del Kenya con i suoi 3 milioni di abitanti, da cui il Parco ha preso il nome. Fu fondato
nel 1946 per la salvaguardia degli animali e copre appena 117 kmq.
È composto da tipici paesaggi africani, come pianure, foreste, gole scoscese e vegetazione lussureggiante lungo le rive del fiume Athi. Le acacie che punteggiano la pianura aperta e l’alta quota
rendono il Parco ancora più spettacolare e ammirevole.
Il Parco di Nairobi è noto per il suo rinoceronte nero e nonostante sia confinante con la città ospita leoni, leopardi, bufali, rinoceronti, iene cosi come tanti altri animali del Kenya. Non ci sono elefanti. La sua vicinanza alla città offre la
possibilità per molti di fare un safari senza andare molto lontano. Ma comporta tanti altri problemi come il continuo e rumoroso traffico e l’inquinamento atmosferico causati
dall'espandersi della zona industriale, zona con la quale confina il Parco. Qui si può ammirare parte della migrazione annuale di gnu e zebre che si svolge tra luglio-agosto e gennaio-febbraio quando oltre un milione di animali migra alla ricerca
di acqua e pascoli. Sono presenti oltre 400 specie di uccelli.
Periodo migliore:
luglio-marzo.
Il Saiwa Swamp National Park (Parco Nazionale della Palude di Saiwa) si trova vicino a Kitale, nella contea di Trans-Nzoia, nella provincia della Rift Valley, in Kenya.
È il più piccolo parco nazionale del Kenya, solo 3 km², ed è stato istituito e dichiarato Parco Nazionale nel 1974 con l'obiettivo principale di proteggere e conservare la rara antilope
Sitatunga, una rara antilope acquatica.
Questo è uno dei pochi parchi in cui si trovano queste rare antilopi acquatiche. Il parco nazionale della palude di Saiwa ospita anche la rara scimmia di De Brazzà che dimora nelle zone umide tropicali del parco e nella foresta fluviale.
Ci sono una varietà di alberi nel parco nazionale ed è ricco di fauna selvatica da esplorare tra piante, uccelli, insetti e rettili.
È soprannominato "Santuario dell'antilope Sitatunga". È un piccolo paradiso della natura mescolato a grandi foreste sempreverdi piene di bellissimi fiori esotici, alberi ed erba. Il parco è il
più piccolo parco nazionale del Kenya che copre e protegge solo la palude Saiwa che è alimentata dal famoso fiume Saiwa. Il Parco Nazionale della Palude di Saiwa ha preso il nome dal fiume Saiwa,
che è la principale fonte d'acqua del parco.
Il parco è gestito dal Kenya Wildlife Service, situato nel nord-ovest di Nairobi. Si trova a 385 chilometri dalla capitale Nairobi, vicino al confine con l'Uganda e il Kenya. È vicino al Parco
Nazionale del Monte Elgon che lo rende ideale per il remix dei due parchi per formare un'unica fantastica esperienza di safari. Si possono fare fantastiche passeggiate nella natura all'interno
del parco, ma senza strade chiare: solo percorsi pedonali che corrono fino a 18 chilometri. Gli amanti del birdwatching possono godersi le oltre 372 specie di uccelli presenti nel parco. Le
piattaforme degli alberi sono le torri di avvistamento della rara antilope Sitatunga.
Come arrivare a Saiwa Swamp National Park.
Si può accedere al Parco Nazionale della Palude di Saiwa sia per strada che per via aerea.
Su strada, il parco si trova a 385 chilometri dalla capitale Nairobi, percorrendo una buona strada asfaltata verso nord-ovest. Il viaggio è molto panoramico ed attraversi diverse cittadine
guardando la gente del posto mentre lavora quotidianamente nei giardini del villaggio fino a raggiungere la città di Kitale. Ci sono navette pubbliche che partono giornalmente da Nairobi per
Kitale oppure si può prenotare il pacchetto completo con i tour operator più rispettabili a Nairobi. Il Saiwa Swamp National Park si trova a 22 chilometri dalla città di Kitale dove si raggiunge
l'incrocio di Kipsaina e si svolta sulla strada di laterite, chiamata "murram" in Africa orientale, di 5 chilometri che porta direttamente al cancello principale del parco.
Per via aerea, ci sono voli giornalieri dall'aeroporto Wilson che servono la pista di atterraggio di Kitale che dista solo 27 chilometri dal gate principale.
Attrazioni a Saiwa Swamp National Park.
Mammiferi: Il Saiwa Swamp National Park ospita specie rare di animali, il parco non è indicato per i visitatori che cercano i "Big Five" africani, ma il posto migliore per avvistare animali rari.
Originariamente il parco era stato impostato e riservato come area di protezione solo per la rara popolazione del Kenya di antilopi Sitatunga, ma oggi la fauna del parco include altri animali
come il còlobo orientale bianco e nero (Colobus guereza), il cercopiteco di De Brazza (Cercopithecus neglectus), la cervicapra redunca (Redunca redunca), il cobo (Kobus
ellipsiprymnus), il tragelafo striato (Tragelaphus scriptus) e altri animali della foresta e dell'acqua.
Uccelli: ci sono oltre 372 specie di uccelli registrate nel parco nazionale della palude di Saiwa. Dei 372, 22 sono specie di uccelli endemici. Nel parco abitano specie di uccelli rari di
foresta, acqua e palude come la gru coronata grigia (Balearica regulorum), la vedova di palude o vedova di Hartlaub (Euplectes hartlaubi), la capinera (Bocagia minuta),
la rondine della moschea (Cecropis senegalensis), il trogone narina (Apaloderma narina), il cucal testablu (Centropus monachus), Il turaco di Ross o il turaco di Lady
Ross (Tauraco rossae), il pigliamosche azzurro africano (African blue flycatcher) e altri. Per quanto piccolo sia il parco, dà un'ottima impressione agli appassionati di
birdwatching poiché l'ambiente è tranquillo e semplice, quindi è facile vedere e individuare gli uccelli.
Flora: Le sponde del fiume Saiwa sono un buon terreno fertile che ha contribuito alla rapida crescita delle foreste pluviali. Il piccolo Parco Nazionale della Palude di Saiwa ospita diverse
specie di alberi che sono sia piante medicinali che altre. Gli alberi fungono da casa per la fauna selvatica, in particolare per i primati e come torri di osservazione per lo speciale sitatunga.
Non ci sono strade o piste aperte all'interno del parco, sono possibili solo percorsi pedonali di cui il visitatore può godere. All'interno del parco ci sono foreste fluviali che si trovano lungo
la zona umida tropicale, boschi di acacia e piante palustri come carici e giunchi, orchidee a fiore color bronzo e viola (Eulophia horsfallii), orchidee cremisi (Satyrium
sacculatum), orchidee carnose rosa (Satyrium crassicaule) e molto altro.
Insetti: La palude è eccezionale e ricca di diversi tipi di insetti. Gli insetti più comuni includono libellule, farfalle, zicopteri o damigelle, e altre specie di
lepidotteri.
Attività nel Saiwa Swamp National Park.
Le fresche tonalità del parco offrono i migliori safari a piedi che si possono fare durante il giorno. L'attrazione principale del parco è la rara antilope Sitatunga, anche se altre attrazioni
offrono agli ospiti più opzioni per utilizzare il parco.
È un peccato che il parco non sia una destinazione per i turisti che cercano i "Big Five" africani. Si può godere del classico safari sano e fresco nel parco. È l'unico posto in cui si ha
la certezza di avvistare l'antilope Sitatunga. Il parco è unico in quanto si possono usare le torri costruite per avvistare la fauna. Devi essere ben preparato con un buon binocolo, macchina
fotografica, cappello e acqua a sufficienza poiché l'intero viaggio è a piedi. Il parco ospita rari primati della foresta come la scimmia di Brazza, la scimmia blu, la scimmia colobo bianca e
nera e altri piccoli animali della foresta come la lontra africana senza artigli (Aonyx capensis) e la lontra dalla gola macchiata o lontra dal collo maculato (Hydrictis
maculicollis).
Birdwatching: Il parco nazionale della palude di Saiwa è un semplice paradiso per il birdwatching con oltre 372 specie di uccelli. È la casa della gru coronata, turaco di Lady Ross, sunbirds,
jacana minore, airone cenerino, trogoni Narina, vescovo rosso e altri.
Per tutti gli amanti della natura, il Saiwa Swamp National Park è il paradiso con le migliori foreste, pieno dei fiori più belli, specie di alberi esotici, uccelli e scimmie uniche. Il parco può
essere visitato tutto l'anno anche se i mesi migliori sono i mesi asciutti. Agisce anche come una buona area per rinfrescarsi dopo una lunga escursione al Parco nazionale del Monte Elgon.
La Riserva di Samburu si trova nella provincia della Rift Valley a circa 350 km da Nairobi a 90 km a nord del Monte Kenya e copre un’area di circa 165 kmq ad
un’altitudine compresa tra gli 800 e i 1200 metri. La Riserva prende il suo nome dal popolo che vive in quella zona semi-arida da sempre: una tribù nota per la sua cultura nomade legata alla
pastorizia. Il fiume Ewaso Nyiro, che nasce dai Monti Aberdares, attraversa la Riserva ospitando un’enorme popolazione di ippopotami e coccodrilli. La Riserva è caratterizzata da aride savane,
alberi spinosi; palmeti e foreste di gigantesche acacie lungo il fiume, colline, boscaglia e sparsi affioramenti rocciosi.
La Riserva dispone di acqua permanente, è rinomata per le sue specie di animali, tra cui leopardi, bufali, elefanti, leoni oltre che ghepardi, gerenuk, zebre di Grevy, eland, giraffe reticolate, dik dik, impala e tanti altri, ad eccezione del rinoceronte. L’avifauna è abbondante, con oltre 350 specie di uccelli africani, un assortimento di coloratissimi
uccelli tra cui martin pescatori, marabù, astori, buceri, nibbi; oltre che da struzzi somali, falchi giocolieri, grandule, avvoltoi, aquile marziali e tanti altri. Si consiglia una visita nei
villaggi Samburu dove è possibile trascorrere momenti di vita comune con la tribù Samburu conoscendo le loro tradizioni e la loro cultura. La Riserva di Samburu è stata una delle aree in cui gli
ambientalisti e coniugi George e Joy Adamson hanno adottato e vissuto con Elsa la leonessa. La loro storia fu poi resa celebre dal romanzo autobiografico “Nata
libera”, divenuto best-seller e seguito poi dal film omonimo.
Periodo migliore:
tra luglio-ottobre e dicembre-marzo.
Tra i parchi del Kenya, ce n’è uno in particolare che riesce a coniugare in sé tanto il fascino selvaggio della savana africana quanto la vista sulla costa bagnata dall’Oceano Indiano: si tratta
della Riserva Nazionale di Shimba Hills, un piccolo altopiano collinare situato a pochi chilometri di distanza dalla rinomata meta turistica di Diani.
La riserva si trova a circa 33 chilometri a sud della città di Mombasa, nel distretto di Kwale nella provincia costiera.
L'ecosistema costiero comprende un habitat eterogeneo costituito da piantagioni esotiche, boscaglie e praterie. L'ecosistema possiede una delle più grandi foreste costiere dell'Africa orientale
dopo la foresta di Arabuko-Sokoke (Queste sono anche alcune delle più antiche foreste del mondo, essendo state risparmiate durante l'ultima era glaciale).
Anche se come estensione non è paragonabile ad altri giganteschi parchi del Kenya come i famosi Tsavo Est e
Tsavo Ovest, durante un safari nella riserva nazionale di Shimba hills è comunque possibile vedere e
soprattutto fotografare gli animali più caratteristici della fauna africana, come Elefanti (si stima che in questo parco
siano presenti circa settecento esemplari di elefanti, un numero particolarmente alto anche per una riserva naturale dell’Africa), Bufali, Zebre, Giraffe, Scimmie, Leopardi, Facoceri e altri animali della foresta, quali Colobi dell'Angola, Cercopitechi dal diadema, Cefalofi azzurri, Suni, Tragelafi striati, Scoiattoli dal ventre rosso, Toporagno
Elefante nero e rossiccio (black and rufous Elephant Shrew), Mangusta dalla folta coda (bushy tailed Mongoose), Megabats o
Pipistrelli della frutta (fruit Bat), nonchè diverse specie di uccelli tipici sia della foresta che della prateria tra cui il Francolino dal collo rosso (red-necked-Spurfowl), la Cisticola
gracchiante (Croaking Cisticola) e il Vescovo rosso di Zanzibar (Zanzibar Red Bishop).
Il numero degli elefanti era insostenibilmente alto, provocando danni significativi alla vegetazione e minacciando la vita delle piante in via di estinzione. Il conflitto tra gli esseri
umani e gli elefanti aveva raggiunto livelli critici, tanto che nel Nord della Riserva è stato istituito il Mwaluganje Elephant Sanctuary per fornire un percorso e permettere
agli elefanti di lasciare il parco. Il resto del confine del parco è recintato per evitare che gli elefanti possano invadere terreni agricoli. Il Mwaluganje Elephant Sanctuary si trova a 45 km a
sud ovest di Mombasa ed è adiacente alla Riserva Nazionale Shimba Hills.
La riserva è nota per essere l'ultimo rifugio keniota, nonchè mondiale, della bella antilope nera dalle corna a sciabola (Antilope Sable), spesso visibile in piccole mandrie nelle praterie aperte
della parte settentrionale della riserva. Si contano all'interno delle Shimba Hills circa 200 esemplari di questo magnifico animale. Maggiori probabilità di vedere gli animali in libertà si hanno
la mattina presto o nel tardo pomeriggio sul lato orientale del parco, vicino alla Longo Magandi Forest. Questo è anche il luogo ideale per avvistare una delle ultime mandrie di Antilopi Sable
allevate dagli indigeni: una razza di grandi dimensioni, con il manto nero e strisce bianche sotto il muso e sul petto. Una specie che ha rischiato più volte l'estinzione a causa dell'eccessivo
numero di battute di caccia irregolari, ma indubbiamente un animale dal grande fascino, tanto da ispirare molte delle descrizioni di Ernest Hemingway durante la stesura del romanzo Green Hills of Africa.
E più della metà delle 159 piante rare del Kenya si trovano in questo parco, tra cui rarissimi esemplari di cicadacee, gloriose, orchiedee terrestri ed epifite e un sempreverde endemico, il
Diospyros shimbaensis, (da cui la riserva probabilmente prende il nome). In Kenya questo piccolo albero si trova qui, nella Riserva Nazionale Shimba Hills, Gongoni Forest Reserve e Buda Mafisini
Forest Reserve. Sono state registrate 250 specie di farfalle e 200 di uccelli, molti dei quali tipici della foresta.
Il duplice obiettivo della Riserva Nazionale Shimba Hills era quello di proteggere il bacino idrografico e contribuire alle entrate del turismo. Più di recente la tutela e la conservazione della
biodiversità è diventata altrettanto, se non più, importante. Due piccole aree ad ovest adiacenti alla riserva nazionale e quasi interamente coperte da foreste sono rimaste riserve: Mkongani
North Forest Reserve 11.1 km² e Mkongani Reserve Forest West 13.7 km². Altre aree includono, MwalunganjeElephant Sanctuary 6 km² e Mwalunganje Foresta 14.15 km². Shimba Hills è un bacino e fonte
di quattro fiumi permanenti: Marere, Mkurumdzi, Ramisi e Manolo/Pemba che nasce nel Shimba Hills, si snod a attraverso l'ecosistema e sfocia nell'Oceano Indiano a Mombasa. Si tratta di fonti
permanenti di acqua per gli elefanti e altri animali selvatici.
Infine, diversamente dagli altri parchi del Kenya, solo dagli altipiani dello Shimba hills è possibile godere di una splendida vista tanto sul paesaggio collinare e boschivo, quanto sull'oceano
Indiano e l'isola di Chale ad Est e la pianura dello Tsavo e le colline di Taita ad ovest e, nelle giornate più limpide,
si può anche vedere la massa imponente del monte Kilimanjaro che sorge dietro le colline di Taita a ovest.
A causa della natura fitta della foresta, l'avvistamento degli animali non è gratificante come nelle savane, poiché molti animali, a causa del caldo, passano molto del loro tempo nel cuore della
foresta. Questa non è necessariamente una cosa negativa, in quanto rende gli incontri con la fauna selvatica molto più spettacolari. I pochi pascoli e praterie disponibili sono quindi i posti
migliori per osservare gli animali che di solito si muovono verso i fiumi per bere e verso le pianure a pascolare. Nel tardo pomeriggio è il momento migliore. I punti migliori di osservazione
sono sul lato orientale del parco vicino al punto Giriama (Belvedere Giriama, un magnifico punto panoramico che si trova in cima ad una ripida parete che corre lungo il confine orientale della
riserva. Nelle giornate limpide si vede tutta la costa), la foresta Longo o la cresta Buffalo.
All'interno della riserva si trovano le suggestive Cascate Sheldrick, che valgono di per sé una visita alle Shimba Hills,
poiché durante il tragitto per raggiungerle si ammirano elefanti, bufali e altre creature della foresta con vista sul mare. Le cascate sono anche raggiungibili effettuando un safari a piedi
attraverso un circuito da percorrere in 90-120 minuti, però solo in orari specifici e con un ranger armato. L'itinerario si addentra tra i pendii coperti di foresta, talvolta molto ripidi, dove è
possibile osservare cercopitechi dal diadema, bufali ed elefanti, soprattutto nelle prime ore del giorno, mentre dalle radure la vista spazia fino all'oceano. Le guide del parco vi inviteranno a
munirvi di cappello e borraccia con acqua potabile, perché prima di arrivare alle cascate si attraversano tratti di prateria dove fa davvero molto caldo. Il sentiero che porta alle Sheldrick si
percorre a piedi in due ore di cammino tra andata e ritorno. Le cascate di acqua sorgiva superano un salto di 21 metri e formano un fresco laghetto immerso nella vegetazione, dov'è consentito
nuotare e fare una colazione nel bush. Le cascate, che offrono uno spettacolo mozzafiato, sono dedicate a David Sheldrick, fondatore dello Tsavo Est, e alla consorte Daphne Sheldrick animalista
esperta di elefanti.
Per chi si ferma almeno una notte assolutamente da non perdere il pernottamento al Shimba Lodge, che fa parte della stessa proprietà del famosissimo Treetops Lodge negli Aberdare. Gli edifici a
palafitta si integrano nella foresta, al punto da sembrarne un'estensione, con tanto di pozza d'acqua sotto la zona ristorante, dove si abbeverano gli animali. Il lodge è unico per la ricchezza
di fauna di piccola taglia. La struttura è infatti frequentata dagli scoiattoli ventre rosso di giorno e dai galagoni maggiori di notte. Inoltre, un passaggio sopraelevato attraverso la foresta
consente di osservare i cercopitechi dal diadema e il colobi dell'Angola che volteggiano tra gli alberi, mentre nel denso fogliame, si annidano barbuti olivacei, turachi di Fischer, avvoltoi
delle palme, nettarinie olivacee e tessitori di foresta. Chi si ferma per la notte sentirà nel coro assordante di insetti e rane la presenza quasi fisica della foresta, ma anche chi fa solo un'
escursione giornaliera può assaporarla durante il pranzo o un drink.
Nel profondo di queste antiche foreste vi sono un certo numero di boschi sacri, i 'Kaya' (Makaya plurale), gli antichi centri spirituali del popolo Mijikenda. Siti residenziali originariamente
fortificati i 'Kaya' sono ormai in gran parte disabitati ma ancora ampiamente usati per le cerimonie sacre e sepolture. Le visite possono essere organizzate consultando il guardiano del
parco.
Come arrivare:
• Da Mombasa, prendere il traghetto a Likoni per accedere alla costa meridionale dove si trovano le spiagge di Diani e Tiwi. Poi, prendere 10 km a sud la strada costiera principale A14 fino ad
arrivare al bivio principale. Prendere la strada che sale a Kwale Town (C106). L'ingresso principale si trova a 1 km dalla strada C106 e 3 km da Kwale.
Oggi c'è un percorso alternativo e bellissimo che vi può portare in questo piccolo paradiso della natura in poche ore. Si percorre la Malindi-Mombasa fino a dopo Kilifi, e poi si prende a destra
in direzione di Kaloleni. La strada è nuova e battuta, e sette chilometri prima di Kaloleni diventa asfaltata (presto lo sarà già da Kilifi) e in dieci minuti porta a Mariakani. Sono verdi
colline d'Africa che rappresentano già un mezzo safari. Da Mariakani si prende una sterrata che per qualche chilometro è un po' fastidiosa e porta alla cittadina di Kilango. Da qui si sale per 20
km in paesaggi quasi montani e davvero suggestivi, fino a incontrare una piccola foresta dove è situato lo Shimba Hills Lodge, hotel su palafitte economico e ruspante, ma in uno scenario
incantevole. All'ora dell'aperitivo si da da mangiare ai lemuri e agli scoiattoli. Il Lodge è a cinquecento metri dall'ingresso del parco (prezzi contenuti, 25 dollari l'ingresso). Il parco non
offre gran varietà di animali (elefanti, zebre, bufali, antilopi e gazzelle) ma è l'unica occasione per ammirare l'antilope nera e soprattutto munirsi di guida ranger e di scarponcini per il
safari trekking alle cascate Sheldrick, paradiso naturale davvero unico. Dai punti panoramici si domina l'intera vallata che culmina nell'oceano. Insomma, una variante ai safari di due giorni
nello Tsavo, per chi ne ha già fatti tanti.
Accessi:
• Cancello principale
• Kivumoni Gate
• Kidongo Gate
• Shimba Gate
Dimensione: • 300 km²
Ubicazione: • La riserva si trova tra i 39 °17'E e 39 °30'E e 4 °09'S e 4 °21'S, a circa 33 km a sud di Mombasa e a circa 20 Km dalle spiagge di Diani e Tiwi, nel distretto di Kwale nella Coast
Province.
Clima:
• Caldo e umido, ma è più fresco di quello della costa con forti brezze marine e nebbie frequenti e nubi al mattino presto. Le precipitazioni annue sono tra 855 e 1682 millimetri. Il modello
delle precipitazioni è bimodale con due picchi tra aprile-luglio (grandi piogge) e ottobre-novembre (piogge brevi). Le Shimba Hills salgono bruscamente dalla pianura costiera a formare un
tavolo-plateau. L'altopiano è generalmente piatto, ma sale fino a 450 metri di altitudine: Marere e Pengo Hills. Questo altopiano incoraggia le precipitazioni dalle nuvole cariche d'acqua che
provengono dall'Oceano Indiano. Il flusso d'acqua durante i mesi più piovosi e secchi è stabilizzato dalla foresta.
La temperatura media annua è di 24,2 gradi centigradi.
Safari Card: • Attualmente la riserva non funziona con il sistema di Safari Card. L'ingresso è solo in contanti.
Cosa portare con voi:
• L'acqua potabile, oggetti picnic e attrezzature da campeggio se avete intenzione di pernottare. Utili sono anche: binocolo, macchina fotografica, cappello, crema solare, occhiali da sole e
guide turistiche.
Attrazioni principali: • Antilope • Elephant habitat • Cascate Sheldrick • Diversi punti di osservazione • Foresta Mwaluganje.
Fauna selvatica:
• Include: Antilopi nere in pericolo d'estinzione (Endangered Sable Antelope), Elefanti (Elephants), Giraffe (Giraffes), Leopardi (Leopards), Leoni (Lions), Genette (Genets), Zibetti (Civet cats), Iene (Hyenas), Antilopi d'acqua
(Waterbuck), Facoceri (Bush Pigs), Bufali (Buffalos), Bushbabies o Galagos dell'Africa (African Bush Babies), Imbabala (Bushbuck), Columbidi neri e bianchi (Coastal Black and white Colobus),
Cefalofi blu (Duikers blu), Bush Duikers, Red Duikers, Galagos maggiore o Otolemur (Greater Galago), Scimmie di Vervet dalla faccia nera o Cercopitechi (Black-faced Vervet Monkey), Scimmie di
Sykes o Scimmie bianca gola o Scimmie Samango (Sykes Monkey), Babbuini (Baboons), Servali (Serval Cats), Toporagno neri e
rossi (Black and Red Shrew), e Toporagno di Suni (Knob-bristled Suni Shrew).
Uccelli:
• 111 specie di uccelli sono stati registrati, di cui 22 sono endemiche costiera tra loro sono: Aquila Marziale (Ostrich Eagle), Falco Africano (African Hawk); Cuculo (Cuckoo); Faraona Crestata
del Kenya (Kenya Crested Guineafowl); Grande Uccello Indicatore del Miele (Greater Honeyguide); Bucero incoronato Africano (African Crowned Hornbill); Quaglia blu Africana (African Blue Quail);
Uluguru Sunbird-Nettarinia (Uluguru Sunbird).
Rettili: • Pitoni, Cobra, Lucertole, Agama e Gechi.
Insetti: • Farfalle, zanzare, scarabei.
Dove dormire:
• In - Reserve Accommodation:
Shimba Hills Lodge
• KWS Self - Catering Accommodation:
Sable Bandas; Situate a 2 km dal cancello principale le Bandas hanno quattro unità con una capacità di due persone ed una cucina completamente attrezzata. Le prenotazioni sono effettuate tramite
il custode o KWS HQ, Nairobi
• Camping Servizi:
4 campeggi pubblici: Professional (capienza 100), Makadara (capienza 50), Ocean View (capienza 50), Sheldrick Falls Walk (capienza 50)
Attività:
• Avvistamento di animali (Game viewing)
• Birdwatching (Il Birdwatching comporta redigere note attente degli uccelli che si vedono, anche se è il più comune, noioso immaginabile uccello).
• Twitchers (I Twitchers sono interessati solo ad aggiungere alla loro lista dei rari uccelli che hanno visto. Sono pronti a partire in qualsiasi momento del giorno e della notte per percorrere
grandi distanze con la prospettiva di vedere un nuovo esemplare).
• Campeggio
• Trekking
Punti di osservazione: Giriama Point, Pengo Hill, Ocean View Point e Elephant Lookout.
MWALUGANJE ELEPHANT SANCTUARY
Si trova a 45 km a sud ovest di Mombasa ed è adiacente alla Riserva Nazionale Shimba Hills, nel distretto di Kwale ed è sulla di rotta migratoria che porta a Riserva Nazionale Tsavo Est.
Situato approssimativamente a 14 km dal cancello principale di Shimba Hills National Park, l'Elephant Sanctuary è collegato con il parco nazionale da un corridoio recintato ad uso esclusivo degli
elefanti, quindi non ci sono possibilità di vedere gli elefanti che attraversano la strada principale.
Il santuario è stato creato nel 1993 per lottare contro la deforestazione ed i conflitti sorti tra elefanti ed umani quando il numero di entrambi era aumentato e gli elefanti iniziarono ad
invadere i terreni agricoli e coltivazioni in cerca di cibo, danneggiando gli agricoltori. Nei primi anni 1990 più di 200 famiglie della zona hanno contribuito volontariamente cedendo il terreno
per la creazione del santuario, concordando sul fatto che non avrebbero coltivato queste aree in modo che potessero essere utilizzate come un importante habitat per l'elefante. Oggi, queste
famiglie vivono nelle vicinanze e aiutano a gestire il santuario, che fornisce loro più reddito di quanto in precedenza avevano ricavato coltivando la terra (attraverso gli ingressi al santuario
e i negozi di souvenir dove fanno e vendono carta prodotta con sterco di elefante!) I profitti del santuario hanno inoltre permesso alla comunità di costruire aule scolastiche e godere di un
approvvigionamento idrico costante e strade migliori. Tutto questo ha portato ad una più armoniosa convivenza della zona che contribuisce a garantire la sopravvivenza e la protezione degli
elefanti e permette alla comunità di operare in modo sostenibile, a beneficio delle generazioni presenti e future.
Il Mwaluganje Elephant Sanctuary è un esempio di ecoturismo, è dedicato alla protezione dell'elefante minimizza il conflitto uomo-natura e favorisce lo sviluppo socio-economico dell'area.
La foresta è anche sede per le specie di uccelli endemici e alberi autoctoni come Mbambakofi (Afzelia quanzensis), Mgurure (Milicea execelsa) e Mvule (Combretum schumanii) e sei specie di Cycad
(Eucephalartos hildebrantii), pianta a ventaglio che si è evoluta 300 milioni di anni fa nel Permiano, prima che i dinosauri popolassero la terra. Il circuito è 9 km di lunghezza e può essere
fatto con qualsiasi auto. Si noti che, purtroppo, guide alla porta non sono disponibili e, a meno che non siate un vero specialista, è impossibile trovare queste uniche specie arboree. Ma, è
possibile acquistare al cancello la carta fatta a mano dallo sterco di elefante per promuovere il progetto.
Il Parco Nazionale di Sibiloi si trova nel nord del Kenya, sulle sponde orientali del lago Turkana. Il parco è un sito del patrimonio mondiale e noto come "La Culla dell'Umanità"
per il suo significato fossile e archeologico.
Nel 1997 è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO come parte del gruppo dei parchi del lago Turkana, ma il governo del Kenya aveva dichiarato l'area parco nazionale già dal
1973.
L'area, che si estende su 157.085 ettari, non ospita solamente un ecosistema ricco di specie che costituisce la più importante zona di riproduzione in Africa per il coccodrillo del Nilo, ma è anche un famoso sito archeologico dove sono stati rinvenuti fossili di Hominini e dei loro
antenati, nonché di altri mammiferi. Nel sito di Koobi Fora, per esempio, sono stati scoperti nel 1972 resti di Homo rudolfensis risalenti a circa 2,5 milioni di anni fa e nel 1999 resti di Kenyanthropus
platyops risalenti a 3,5 milioni di anni fa.
Fatta eccezione per le acque leggermente salate del lago Turkana, l'ambiente del parco è costituito da un'arida distesa semi-desertica, habitat di una grande varietà di uccelli, rettili e
mammiferi, tra cui il gerenuk, l'orice beisa o specie
più rare come il kudù minore e la zebra di Grévy.
Il parco prendeva originariamente il nome dal Monte Sibiloi che si trova vicino alla sede del parco del Kenya Wildlife Service, l'autorità di amministrazione. Sono presenti campeggio e strutture
per brevi soggiorni per i visitatori e il Museo Koobi Fora.
Nel 1968 Richard Leakey fondò il campo base di Koobi Fora su una grande lingua di sabbia che si
proiettava nel lago vicino alla cresta, che chiamò Koobi Fora Spit . Il Koobi Fora Spit con le strutture del Centro di ricerca Koobi Fora si trova a nord, ma è accessibile tramite visite
guidate.
I resti più famosi del parco sono l' Australopithecus e i primi fossili di Homo . Questi sono stati spostati a Nairobi, ma nel museo sono esposti fossili non umanoidi.
Un safari avventuroso a Sibiloi è per coloro che si sono stancati del circuito tradizionale. I visitatori con uno spirito pionieristico e un desiderio per la strada meno battuta troveranno le
loro idee su come la vita in Africa si è trasformata dopo aver trascorso del tempo a Sibiloi.
Vedi anche: Lago Turkana
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»