Il Kenya è rinomato per l’esportazione di prodotti di qualità, tra cui tè, caffè, fiori recisi, frutta secca, ortaggi, frutta, carne e prodotti in pelle.
Durante una permanenza in questo Paese, si avrà la possibilità di visitare le aziende agricole e vedere in prima persona da dove provengono i prodotti.
L’abbondante produzione agricola, abbinata alla ricca varietà di culture e tradizioni, offre una gamma di itinerari agrituristici senza paragoni. Dal fertile terreno vulcanico della Rift Valley,
con una prospera produzione di ortaggi, alla costa con i suoi frutti tropicali e il pesce fresco.
Se si desidera vivere un’esperienza agroalimentare ci sarà solo l’imbarazzo della scelta.
Coltivazioni su larga scala del tè
Kericho è la città più grande della contea di Kericho situata negli altopiani a ovest della Rift Valley del Kenya, un piccolo paese collinare ai margini della foresta Mau.
La città è strategicamente situata lungo il circuito turistico occidentale del Kenya con accesso al Lago Vittoria, alla Riserva Nazionale Masai Mara e al Parco Nazionale di Ruma.
Kericho è la città natale dei Kipsigis, che fanno parte del popolo Kalenjin.
L'insediamento a Kericho fu fondato nel 1902 dai coloni britannici.
Kericho ospita il più grande Sikh Gurudwara dell'Africa e la seconda cattedrale cattolica più grande del Kenya.
Kericho ha un clima caldo e temperato che grazie alle piogge quasi quotidiane, costituisce una delle aree più fertili del Kenya e, in particolare, la più ricca zona del Paese per la coltivazione
su larga scala del tè.
Negli Cinquanta molte grandi aziende produttrici di tè crearono qui le proprie piantagioni. I primi che vi si stabilirono sostenevano che, a Kericho, le piogge erano talmente regolari da poter
indovinare l’orario guardando tempo. Queste condizioni ideali consentono ancora di produrre tè di eccellente qualità.
Le piantagioni danno vita a un bellissimo panorama caratterizzato da dolci colline ricoperte di verdi piante da tè su cui è possibile scorgere file di raccoglitori che si muovono tra gli arbusti.
Kericho è un piccolo e affascinante paese coloniale che ricorda le stazioni collinari britanniche in India.
Alcune aziende agricole odierne producono anche fiori recisi. Il paese con le sue viste su valli ricoperte di foreste verdeggianti è la meta ideale per una gita rilassante. I tour o le visite
alle piantagioni possono essere organizzate direttamente in loco.
Kericho è accessibile dalla strada attraverso la strada B1 che collega Mau-Summit e Kericho a Kisumu e Busia. Inoltre, la strada C25 Kapsoit-Sondu collega Kericho alla strada A1 che collega
Isebania a Lokichoggio attraverso Kisumu e Kitale.
La linea ferroviaria Nakuru-Kisumu attraversa la contea di Kericho con le stazioni ferroviarie di Mau-Summit, Londiani, Kedowa, Lumbwa, Kipkelion e Fort Ternan.
Coltivazioni e produzione di fiori recisi e ortaggi
Naivasha è una grande città nella contea di Nakuru, situata a 47 miglia a nord-ovest di Nairobi.
Naivasha è anche una popolare destinazione turistica. Il parco nazionale di Hell's Gate (i luoghi principali di “Lion King”, tra cui Pride Rock e il Gorge), il parco nazionale di Mount Longonot e
il monte Longonot sono attrazioni vicine. I tour hanno anche incluso il Lago Naivasha, per osservare l'avifauna e il comportamento dell'ippopotamo, così come altri animali selvatici.
Naivasha è il centro della fiorente agricoltura keniota ed in particolare della floricoltura. Le condizioni fertili, l’altitudine e la vicinanza delle acque lacustri l’hanno trasformata in una
delle aree principali per la coltivazione e la produzione di fiori recisi e ortaggi. La floricoltura è diventato uno dei settori più redditizi dell’economia del Kenya, con voli giornalieri per il
trasporto diretto di rose, garofani e altri fiori recisi ai mercati europei.
Grazie alla continua crescita di questo settore, i fiori esportati dal Kenya vengono oggi venduti anche in Medio Oriente, Australia e Sudafrica. La floricoltura è stata di grande aiuto per le
economie e l’occupazione locali e Naivasha è diventata il punto nevralgico del commercio. Diverse aziende sono aperte ai turisti per visite alle serre e alle altre strutture. In alcuni casi
vengono inoltre illustrate le misure intraprese a livello locale per proteggere l’ambiente e il ricorso all’autoregolamentazione per consentire la sostenibilità e l’equità del settore.
I percorsi migratori della fauna selvatica lungo il lago Naivasha, infatti, sono stati distrutti dall'industria delle rose locale. Ogni giorno dal lago vengono estratti circa 20.000 metri cubi
d’acqua per l’industria floricola. Il lago sta morendo: ufficialmente la superficie è di 130 chilometri quadrati, ma nel 2006 si era ridotta di circa il 75% rispetto al 1982. Le paludi di papiro
che davano da mangiare ai pesci si sono prosciugate. Rose e enormi serre ovunque, nessuna farfalla e nessun pesce. Un sacrificio in nome dello “sviluppo”.
Naivasha si trova sulla riva del lago Naivasha lungo l' autostrada Nairobi - Nakuru ( strada A104 ) e la ferrovia dell'Uganda.
Piantagioni di caffè
Nairobi è in gran parte circondata da piantagioni di tè e caffè: le colline nei dintorni di Limuro e Tigoni sono coltivate a tè; mentre nei terreni più pianeggianti di Kiambu si
trovano grandi piantagioni di caffè che producono arabica di prima qualità per i mercati locali e internazionali.
Il caffè keniano è ritenuto uno dei migliori al mondo e regge bene il confronto con le migliori produzioni sudamericane. Vicino a Kiambu si trova Kiambaa, comunemente nota come la “Via dei
milionari” per via della redditizia produzione di caffè. Grazie a una commistione perfetta tra altitudine, clima e condizioni, questa zona è considerata la migliore del Kenya per la coltivazione
del caffè.
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»