A nord dell'isola di Lamu si estende il Kiunga Marine National Reserve, il cui cuore è l'isola di Kiwayu (Kiwayuu).
Una lunga striscia di terra ricoperta da sabbia e alberi, contornata ad oriente da una spiaggia immensa. L'isola è molto vicina alla costa.
Quest'ultima è anch'essa bellissima e selvaggia, circondata da spiagge bianche e incontaminate. Le acque del parco marino sono ovviamente ricche di banchi di corallo.
L'isola è raggiungibile in dhow da Lamu con escursioni, consigliate di tre giorni, o velocemente in aeroplano.
Per chi volesse fermarsi in questo paradiso (e soprattutto per chi avesse 600 $ a notte da spendere) c'è il meraviglioso Kiwayu Safari Village, rifugio di rock star e celebrità internazionali, costituito da 18 bandas, che gli italiani chiamano "cottage", sparsi lungo 1 km del litorale sabbioso, costruiti con grande fantasia, nella tradizione Swahili di paglia di palma locale e stuoie intrecciate. Le "bandas" sono infatti progettate per integrarsi nelle dune circostanti senza pavimenti in cemento o muri di mattoni di corallo. Le bandas a Kiwayu non hanno l'aria condizionata, la televisione o un bagno piastrellato; l'ethos è quello di mantenere l'ambiente il più naturale possibile. A Kiwayu non ci sono piscine. Ci sono aree protette per il nuoto in acque tranquille e nei canali di mangrovie.
L'arternativa è il Mike's Camp, 150 $ a notte con 7 bandas accoglienti e spaziose, bagno privato con doccia a secchio. L'acqua per la doccia proviene dai pozzi ed è riscaldata al sole. Illuminazione con lampade a olio, anche se tutte le camere sono dotate di energia elettrica. È possibile la comunicazione con telefonia mobile.
Kiwayu è perfetta per il windsurf, la vela, sci d'acqua, immersioni subacquee e snorkeling nella barriera corallina e per l'esplorazione dei canali di mangrovie in kayak. Tipica è la pesca d'altura: il pescato potrebbe includere il tonno pinna gialla, kingfish, lampughe, wahoo, pesce vela e infine il famoso marlin blu, spogliato o nero. Le spiagge di Kiwayu sono frequentati da due specie di tartarughe: la verde e la tartaruga embricata. Depongono le uova nella sabbia asciutta di sopra della linea di marea durante tutto l'anno.
Kiwayu Island è probabilmente la più bella di tutte le isole lungo la costa del Kenya, un hotspot di biodiversità rinomato all'interno del maggiore Kiunga Marine National Reserve e un sito di conservazione prioritaria all'interno della regione occidentale dell'Oceano Indiano.
L'isola è uno dei più importanti siti di nidificazione delle tartarughe lungo la costa del Kenya. Le sue acque marine stanno alimentando cinque specie di tartarughe, tra cui le tartarughe caretta
e leatherback, che utilizzano l'area come zone di alimentazione, e le tartarughe Ridley (Kemp) e olivacee, oltre alle tartarughe verdi ed embricate, che utilizzano l'area sia come alimentazione e
sito di nidificazione.
Shimo la Tewa, sul versante orientale dell'isola, è un sito ecologico chiave con un ricco e variegato ecosistema corallino, fornendo uno dei migliori siti per lo snorkeling per i
visitatori per l'isola.
Nonostante le varie attrazioni e diversi ecosistemi all'interno dell'isola, questi ecosistemi sono minacciati da attività antropiche quali la pesca eccessiva e il turismo in espansione, e altri sviluppi sull'isola. Inoltre, vengono ancora segnalati casi di consumo illegale di uova di tartaruga e carni. Queste minacce derivano in parte da una mancanza di comprensione tra le parti interessate sullo stato delle tartarughe marine e la necessità della loro conservazione, così come la povertà diffusa, che spinge le comunità locali a sfruttare eccessivamente sia le tartarughe e il loro habitat. Infrastrutture e servizi locali sono inadeguati; c'è solo una scuola, non una clinica, e un pozzo d'acqua che serve una popolazione di circa 4.000 persone sull'isola. L'ospedale più vicino è a Lamu. Per raggiungere Kiwayuu da Lamu, si deve prendere un dhow (viaggio di 7 ore) o di una barca a motore (2 ore di viaggio). Una associazione sta finanziando la costruzione di un ufficio per il coordinamento delle attività di conservazione, bandas (capanne tradizionali utilizzati come rifugi e siti di riunione campo) e un pozzo di acqua dolce per la comunità di Kiwayu in cambio della protezione dei siti di nidificazione delle tartarughe sull'isola, come pure come la conservazione di 618 acri di barriera corallina, ecosistema all'interno Shimo la Tewa, per un minimo di 10 anni.
Però la vicinanza con la Somalia rende l'intero arcipelago di Lamu esposto a incursioni fondamentaliste e ad un processo di radicalizzazione islamica che investe l’intera costa orientale dell’Africa e che trova in Mombasa il centro di tale fenomeno. Lamu è inoltre un hub logistico perfetto per l’ingresso di elementi radicali dalla Somalia. Entrare con un dhow in Kenya è più semplice che passare dai seppur porosi confini terrestri.
In tutto l'arcipelago c’è soltanto una chiesa cattolica a Lamu. Con un controverso discorso il Governatore, poi indagato come filo terrorista, aveva chiesto che venisse chiusa, perchè “Lamu è un’isola islamica”. Alla messa domenicale assistevano in media cinquecento persone, ma ormai il numero si è ridotto ad una trentina. Sull’isola di Lamu sono apparsi (come in altre parti del Kenya) volantini che “invitano” i residenti non islamici ad andare via.
Nel settembre 2011, una coppia di 50enni britannici era stata attaccata in piena notte nel loro bungalow del resort di Kiwayu, 50 km a nord dell'isola di Lamu. L'uomo era rimasto ucciso nell'aggressione; la donna, condotta in Somalia dai pirati, è sparita.
Nella notte tra il 30 settembre e il 1 ottobre 2011 uomini armati hanno rapito un'anziana turista francese costretta su una sedia a rotelle in vacanza sull'isola di Manda, al largo del Kenya. «La donna era molto conosciuta nella zona, perché veniva in villeggiatura a Manda tutti gli anni», ha raccontato un governatore locale. Marie Dedieu, 66 anni, questo era il suo nome, è deceduta. La notizia è stata data il 19 ottobre, ma la data esatta e le circostanze della sua morte non sono note. La sua cattiva salute e i farmaci che le furono sottratti hanno reso "altamente probabili le cause di questo tragico esito", hanno dichiarato i funzionari francesi.
L'arcipelago di Lamu è stato uno dei siti più frequentati dai turisti che viaggiano in Kenya.
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»