Viviamo in un mondo in cui tutto ormai è merce. Ma anche in un mondo in cui alla fine ogni cosa è immagine. Tutto ormai, non è se non l’immagine che se ne ha o se ne dà.
Un’immagine, che è la fotografia, da quel senso così diretto e penetrante che ci permette di esplorare una situazione ancora prima di viverla. La vista, che accende in noi curiosità e desiderio
oltre ogni limite, attiva con il solo stimolo visivo l’infinita capacità dell’immaginazione.
Quello delle emozioni delle immagini sembra un argomento scontato, ma non è così. Siamo in un Paese, il Kenya, che per nostra fortuna è circondato dalla bellezza, ma spesso siamo incapaci di
trasmetterla a chi ci guarda, specie da lontano.
Dal Parco Nazionale di Marsabit a nord, ai Parchi Nazionali di Masai Mara e Amboseli a sud, le pianure del Kenya, insieme a quelle della vicina Tanzania, sono il miglior posto al mondo per
ammirare la fauna selvatica. Il monte Kenya e la catena Aberdare, l’altopiano di Laikipia e la Matthews Range, l’arcipelago di Lamu e il resto della costa keniota, offrono spettacolari e
suggestive esperienze che tutti i viaggiatori dovrebbero fare almeno una volta nella loro vita.
Il Masai Mara è probabilmente il parco nazionale universalmente più famoso per le sue eccezionali popolazioni di leoni, leopardi, ghepardi, elefanti, bufali e giraffe, così come per la
scenografica ed inquietante migrazione di animali selvatici, specie gli gnu, che si svolge ogni anno da luglio ad ottobre. Ma il Masai Mara non è affatto l’unico spettacolo in Kenya.
Impareggiabile il parco nazionale di Amboseli con le vedute epiche del Kilimanjaro, mentre a nord si trovano i parchi nazionali di Samburu, Marsabit, Meru e l’altopiano Laikipia, dove la savana è
immersa con elefanti, giraffe, zebre di Grevy e una popolazione nuova e crescente di rinoceronti neri.
Completa il quadro il parco nazionale dello Tsavo, reso famoso dalla coppia di leoni maschi “mangiatori di uomini”, dove la relativa vicinanza alle coste turistiche di Mombasa e Malindi rende il
luogo ideale per godere una diversa moltitudine d’animali tipici del Kenya tra cui i cosiddetti “Big Five” (leoni, elefanti, leopardi, rinoceronti e bufali), ed altri animali come ippopotami,
ghepardi, giraffe, zebre, antilopi, coccodrilli, iene, gazzelle e per praticare il Bird Watching con le sue oltre 500 specie di uccelli.
Ma il turismo in Kenya non si limita solo gli animali selvatici. La costa keniota, che si estende da Diani Beach, a sud, all’arcipelago di Lamu a nord, con le sue spiagge di sabbia bianca ed il
mare turchese, soprattutto da novembre a marzo, si combinano per rendere questa esperienza marina davvero di classe mondiale.
Video dell'Ente del Turismo, in cui si possono osservare i differenti ambienti che caratterizzano questo Paese.
GLI AFRICANI E LA BIBBIA
«Già nell'ambiente colonialista era in voga l'abitudine di gettare in mare la Bibbia non appena attraversato il canale di Suez. Pure i missionari, affascinati dal "Continente Nero", non gettavano in mare la Bibbia, ma solo la tonaca.»
«Quando i missionari giunsero, noi africani avevamo la terra e i missionari la Bibbia. Essi ci dissero di pregare ad occhi chiusi. Quando li aprimmo, loro avevano la terra e noi la Bibbia.»